domenica 25 febbraio 2024

doppio sentire

 https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/24/quando-e-troppo-e-troppo/7457524/

Trovo questa vignetta e provo due sentimenti contrastanti.

Il primo lo collego a Genova 2001, all'esperienza di paura e terrore provata dinanzi alle violenze della polizia di Stato.

Esperienza che ha portato tantissimi giovani di allora a convincersi che era meglio 'restare a casa', a sopravvivere e tacere (almeno in pubblico).

E ha portato me a non fidarmi (mai) più delle istituzioni, a non partecipare più a cortei e manifestazioni, a non votare.

Le intimidazioni, le botte, le insinuazioni, le infiltrazioni sono da sempre gli strumenti che gli Stati usano per ostacolare, inquinare e fermare le lotte politiche non gradite.

Vale da noi come in Russia o in Iran.

E' giusto dare quindi il giusto peso a quel che è accaduto a Pisa ed accade ed accadrà sempre più spesso nel mondo. 

Non per impedirlo, quindi, perchè la crescente militarizzazione delle nostre vite è nelle cose, qualunque sia il governo presente o futuro.

Ma, almeno, per far capire che abbiamo capito.


Il secondo stato d'animo è più controverso ed inquietante.

La vignetta ci fa presente la sproporzione che sussiste tra le quattro manganellate che possiamo ricevere qui (che ci agita perchè colpisce noi o i nostri amichetti) e quel che sta accadendo a Gaza (che ci appare comunque lontano e quindi non ci colpisce, non ci muove, non ci agita come dovrebbe).

Il parallelo con quel bellissimo film che è ora nelle sale -'La zona di interesse'- risulta d'obbligo.

La nostra capacità di rimozione e negazione è molto vicina a quella che quei nazisti dimostrano rispetto alle vite ed alle morti che andavano a spegnersi nei loro lager, così vicini e così lontani allo stesso tempo.

Anche noi riusciamo a proseguire a vivacchiare serenamente ed esteticamente nei nostri giardinetti, mentre intorno -e sempre più prossimi- ci assediano distruzione, guerra, ecocidi e genocidi.

Vediamo il fumo, ma proseguiamo a fingere che non sia in corso l'incendio.

Diventare nazisti o finire inceneriti, ad un certo punto, diverrà per noi un'alternativa poco interessante, di nessuna importanza, di scarsissimo significato.

Anche perchè avverranno, probabilmente, entrambe le cose.



3 commenti:

  1. Sembrerebbe largamente dilagare un fenomeno processuale di totale anestetizzazione percui l' umano sentire è banalmente decaduto lasciando spazio alla banalità del male e dell' indifferenza.

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    1. con riferimento anche al post precedente 'punti silenti' riporto, da ALTRECONOMIA, pensiero di roberto mancini che teme una paralisi di angoscia e rassegnazione da cui possiamo scuoterci solo con la sostituzione dello schema bellico, della competizione universale e della logica del potere con la democrazia nonviolenta, la giustizia riparativa e la riconciliazione. E sostiene che questa e'la transizione unica e vera non delegabile ad altri, ma di cui ognuno deve farsi carico per la sua parte

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