Qualche mattinata fa, al giardinetto,
un giovane nero si è avvicinato con la sua piccola mercanzia di
fazzolettini, pile, magneti e gadget. Stavo scrivendo come ora al pc,
quello nuovo.
Lui si è seduto a fianco ed ha
iniziato a guardare quel che scrivevo o leggevo, non ricordo.
Non mi ha chiesto di comprare nulla, mi
ha chiesto solo quanto costava il computerino che tenevo sulle gambe.
Gli ho detto il prezzo, 300 euro. Non ha capito, gliel'ho dovuto
ripetere in inglese.
Mi ha guardato strano, io non ho capito
se sarebbe stato più offeensivo dargli un euro o no, se n'è andato,
gli ho augurato 'buon lavoro', ma mi sono sentito in colpa.
Ieri mattina, sul bus 1, andavo a farmi
massaggiare la gamba e il piede dal fisioterapista.
A fianco, un trentenne robusto e
muscoloso, con gli occhi fissi nel vuoto, parlava da solo ad alta
voce, e confrontava gli attori americani (buffoni, come Tom Cruise) a
quelli italiani (Raul Bova, il suo preferito...), poi si faceva da
solo trillare il cellulare e iniziava false telefonate a cui
rispondeva e parlava di affari e soldi, di avvocati amici e di
ladri...
La gente intorno guardava altrove. Lui
cercava di parlare con tutti, ma tutti eravamo interessatissimi solo
a quel che accadeva oltre i finestrini.
Quando è sceso, una ragazza spaventata
dietro di me ha chiamato la madre e le ha detto che sul pullman c'era
un drogato. E' triste non essere riconosciuti per quel che si è neppure da folli.
Due settimane fa ho ricevuto una
chiamata da una voce femminile e suadente dal call center della
Wind-Tre. Mi comunicava che a novembre sarebbe scaduto lo sconto di 5
anni sulla mia offerta telefonica (7 euro) che sarebbe salita quindi
a 11.85 euro al mese.
A quel punto tanto vale, mi dice la
voce, passare a quella nuova da 12 euro, che era molto più
vantaggiosa.
Al che le dico: potrebbe farmi avere il
contratto di cinque anni fa, in cui si parla della durata
quinquennale dello sconto, visto che è la prima volta che lo sento ?
Al che mi dice: quel contratto è
scaduto e non esiste più.
Al che le dico: scusi, ma allora lei
come fa ad utilizzarlo, se non può leggerlo ?
Al che aggiungo che li avrei
denunciati, se mi avessero fatto scadere la tariffa pattuita.
Lei mi dice che è solo una telefonista
mal pagata, che forse ho anche ragione, ma lei non può farci niente.
Chiudiamo la telefonata. L'offerta è
rimasta quella e nessuno (per ora) l'ha cambiata.
Sabato sera, come sta capitando spesso,
sono andato a vedere la squadra di basket che gioca in A2.
Nel basket, soprattutto in A1, gli
italiani sono pochi.
Così come in tutti gli sport ricchi,
ormai.
Bene. Quel che trovo folle è che da
qualche anno si suoni l'inno nazionale prima della partita.
E trovo ancora più folle che io sia
uno dei pochissimi che non si alza in piedi e non si mette la mano
sul cuore, cantando in coro con tutte gli altri pecoroni patrioti.
Vedo che questa usanza tribale è in
voga soprattutto tra i giovanissimi, che non sanno neppure dove sia, l'Italia...
Qui vedo tutta l'assurdità dei nostri
tempi: omologazione, retorica, ipocrisia, superficialità, finzione.
Follia.
Viviamo tra due forme di follia, e una si fa chiamare normalità.
Ci insegnano che dobbiamo scegliere tra l'una e l'altra, e non sbagliare.
Io ho sempre preferito alternarle o mescolarle, farle giocare l'una sull'altra, a vicenda.
Mi è sempre sembrato che ognuna di esse, presa da sola, non valga la pena di essere vissuta.
Mi è sempre sembrato che ognuna di esse, presa da sola, non valga la pena di essere vissuta.
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