giovedì 16 novembre 2017

le tante follie


Qualche mattinata fa, al giardinetto, un giovane nero si è avvicinato con la sua piccola mercanzia di fazzolettini, pile, magneti e gadget. Stavo scrivendo come ora al pc, quello nuovo.
Lui si è seduto a fianco ed ha iniziato a guardare quel che scrivevo o leggevo, non ricordo.
Non mi ha chiesto di comprare nulla, mi ha chiesto solo quanto costava il computerino che tenevo sulle gambe. Gli ho detto il prezzo, 300 euro. Non ha capito, gliel'ho dovuto ripetere in inglese.
Mi ha guardato strano, io non ho capito se sarebbe stato più offeensivo dargli un euro o no, se n'è andato, gli ho augurato 'buon lavoro', ma mi sono sentito in colpa.

Ieri mattina, sul bus 1, andavo a farmi massaggiare la gamba e il piede dal fisioterapista.
A fianco, un trentenne robusto e muscoloso, con gli occhi fissi nel vuoto, parlava da solo ad alta voce, e confrontava gli attori americani (buffoni, come Tom Cruise) a quelli italiani (Raul Bova, il suo preferito...), poi si faceva da solo trillare il cellulare e iniziava false telefonate a cui rispondeva e parlava di affari e soldi, di avvocati amici e di ladri...
La gente intorno guardava altrove. Lui cercava di parlare con tutti, ma tutti eravamo interessatissimi solo a quel che accadeva oltre i finestrini.
Quando è sceso, una ragazza spaventata dietro di me ha chiamato la madre e le ha detto che sul pullman c'era un drogato. E' triste non essere riconosciuti per quel che si è neppure da folli.

Due settimane fa ho ricevuto una chiamata da una voce femminile e suadente dal call center della Wind-Tre. Mi comunicava che a novembre sarebbe scaduto lo sconto di 5 anni sulla mia offerta telefonica (7 euro) che sarebbe salita quindi a 11.85 euro al mese.
A quel punto tanto vale, mi dice la voce, passare a quella nuova da 12 euro, che era molto più vantaggiosa.
Al che le dico: potrebbe farmi avere il contratto di cinque anni fa, in cui si parla della durata quinquennale dello sconto, visto che è la prima volta che lo sento ?
Al che mi dice: quel contratto è scaduto e non esiste più.
Al che le dico: scusi, ma allora lei come fa ad utilizzarlo, se non può leggerlo ?
Al che aggiungo che li avrei denunciati, se mi avessero fatto scadere la tariffa pattuita.
Lei mi dice che è solo una telefonista mal pagata, che forse ho anche ragione, ma lei non può farci niente.
Chiudiamo la telefonata. L'offerta è rimasta quella e nessuno (per ora) l'ha cambiata.

Sabato sera, come sta capitando spesso, sono andato a vedere la squadra di basket che gioca in A2.
Nel basket, soprattutto in A1, gli italiani sono pochi.
Così come in tutti gli sport ricchi, ormai.
Bene. Quel che trovo folle è che da qualche anno si suoni l'inno nazionale prima della partita.
E trovo ancora più folle che io sia uno dei pochissimi che non si alza in piedi e non si mette la mano sul cuore, cantando in coro con tutte gli altri pecoroni patrioti.
Vedo che questa usanza tribale è in voga soprattutto tra i giovanissimi, che non sanno neppure dove sia, l'Italia...
Qui vedo tutta l'assurdità dei nostri tempi: omologazione, retorica, ipocrisia, superficialità, finzione.
Follia.


Viviamo tra due forme di follia, e una si fa chiamare normalità.
Ci insegnano che dobbiamo scegliere tra l'una e l'altra, e non sbagliare.
Io ho sempre preferito alternarle o mescolarle, farle giocare l'una sull'altra, a vicenda.
Mi è sempre sembrato che ognuna di esse, presa da sola, non valga la pena di essere vissuta.

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