Black Friday, venerdì nero dello
shoppping.
Non festa, ma
lutto.
La guerra insensata
dei consumi si è scatenata anche ieri.
Come tacchini da
scannare, milioni di persone si sono gettati a buttar soldi e a
rantolare uno sull'altro per comprare nuovi cellulari, televisori,
vestiti e borsette, gadget d'ogni tipo, tanta robaccia inutile.
Iniezione di
fiducia (ma abbiamo mai pensato a questa immagine ?) per i mercati,
il pil che cresce per un giorno, decine di miliardi in fumo.
Ennesima idiozia
americana importata, fratello di Halloween e Babbo Natale in
etichetta rossa.
A Oxford street, un
colpo di pistola tra due persone che litigavano ha gettato migliaia
di shopperanti nel panico, facendoli scappare fuori da negozi, e
rovinando loro la tanto attesa festicciola.
Dovranno aspettare
i prossimi saldi.
Venerdì nero in
Egitto.
Centinaia di morti,
islamici sufi in una moschea, abbattuti da due decine di guerriglieri
che hanno sparato sulla folla, fatto esplodere bombe, mitragliato le
ambulanze.
Ennesimo giorno di
preghiera trasformata in un delirio religioso che fa stragi.
Quel che sta
accadendo in Medio Oriente apre a scenari terribili: Egitto e sunniti
vari che seguono Trump e Israele nel loro folle gioco al massacro
antiarabo; Turchia, Iran e Siria che si uniscono alla Russia per
combattere contro i primi; curdi, libanesi, yemeniti e palestinesi a
fare da vittime sacrificali per le guerre e il dominio di altri.
E Medio Oriente è
ormai anche Africa: e non più soltanto Egitto, o Somalia o Eritrea,
ma anche Libia, Sudan, Kenia.
Il nero si espande
in un Grande Oriente che implode.
Venerdì nero per
le donne.
Più di cento
uccise da amanti, mariti ed ex in meno di un anno.
Si prosegue a
metter scarpette rosse in piazza, a dire che questo non è amore, a
far convegni e fiaccolate per l'ennesima vittima.
Ma si resta sul
piano del moralismo, della solidarietà, della celebrazione retorica.
Sembra di assistere
a quel che avviene per la mafia o per la terra dei fuochi.
Quel che si dice
'inaccettabile' è invece 'accettabile', perchè di fatto si prosegue
a far sì che accada proprio così e non altrimenti.
Ma se dovessimo
intervenire sulla violenza di fondo, tutto il sistema salterebbe.
E quindi, cosa
volete che siano, alla fine, 100 femminicidi all'anno ?
E' un costo, certo,
non fa piacere, ma è accettabile, come un effetto collaterale che
non si può evitare, visto che non si può e non si vuole cambiare in
profondo la struttura violenta delle nostre relazioni quotidiane.