Come
se non bastasse, si attendeva da un momento all'altro l'arrivo di
alcuni politici. Per questo motivo, le autorità avevano ordinato di
sgombrare le prime due file, che rimasero vuote sino all'arrivo di
quei signori e anche dopo, poiché, sebbene fossero soltanto due,
ciascuno si era portato appresso la sua brava scorta di pistoleros
guardaspalle .
Questi
si accomodarono in seconda fila, dietro i propri capi, i quali se ne
stavano davanti uno di fronte all'altro, separati dall'anello
dell'arena. Nel momento in cui iniziarono i combattimenti, si capì
subito che tra loro non correva buon sangue.
Pareva
che fossero arrivati sin lì per qualche antica rivalità, e lo
davano a vedere non solo per il loro atteggiamento, ma anche durante
i combattimenti.
Infatti,
se uno di loro tifava per un gallo, l'altro parteggiava per il
rivale. E così gli animi cominciarono a scaldarsi in quanto ognuno
voleva che vincesse il proprio beniamino.
Presto
scoppiarono i dissapori. Lo sconfitto si alzava in piedi assieme al
suo gruppo di accompagnatori e incominciava a lanciare parolacce e
minacce che i guardaspalle ripetevano ai loro avversari. Quello
spettacolo dei due gruppi che litigavano tra loro finì per attirare
l'attenzione dell'intero pubblico, che si aspettava di veder
scoppiare una rissa tra quei tizi che non perdevano occasione di
mostrare quanto erano spacconi.
Alcuni
non tardarono ad abbandonare il recinto nel timore di una sparatoria.
Ma
non successe nulla. Alla fine dei combattimenti, i due uomini
politici uscirono dall'arena. Si incontrarono all'ingresso, e lì si
presero a braccetto, e più tardi andarono tutti a bere nel locale
migliore, insieme alle cantadoras, alle guardie del corpo che
parevano aver dimenticato le precedenti cattive intenzioni, e al
sindaco del paese, come se tutti stessero festeggiando quel felice
incontro.
(Juan
Rulfo, Il gallo d'oro, 1980)
Finalmente
anche il PD giunge al suicidio, dopo tanto inutile chiacchierare e
penare.
E
va a finire e a fallire, spero definitivamente, tutto quel
pateracchio che ha assunto vari nomi e sembianze, vegetali ed
animali, vegetative ed iperattive, ed ha abbattuto in breve tempo
querce secolari ed esili, poco pacifici, ulivi. E che, ben prima e ben più spietatamente di Renzi, ha distrutto la sinistra in Italia (grazie all'opera diuturna dei vari Blair nostrani, da D'Alema a Veltroni, sino a Bersani, quelli che ora si stracciano le vesti, dimentichi di se stessi e confidenti che -di quel che hanno combinato- ci se ne dimentichi anche noi, come sempre...)
Una bandiera rosa (stinta e rosicchiata) viene riappesa sull'asta, ma non c'è vento.
Renzi
va al centro, come previsto da tempo, a rifare una DC sociale e delle banche,
nella miglior tradizione dorotea.
E
vanno alla sua sinistra (ma, attenzione, non 'a sinistra') i patetici
ras del passato, che andranno ad unirsi ai soliti ex-SEL (che sono
sempre solo ex di qualcosa, senza mai contare nulla) e a pochi altri.
Elettoralmente,
sarà per loro un disastro, come sempre dopo le scissioni e le
ricomposizioni a sinistra.
Ed
infatti gongolano Berlusconi e Grillo, che si vedono spianata la
strada verso una corsa a due, e non più a tre, visto che i due
schieramenti (quel che resterà a Renzi, ormai spolpato, e quel che
seguirà i partenti, senza meta e senza futuro) si spartiranno le
spoglie di un elettorato confuso e umiliato dai propri leader, ora in
vena di divorzio, dopo anni da separati in casa.
Ci
sarà da vedere se, in tutto questo rivolgimento, si possa aprire lo
spazio finalmente per qualcos'altro.
Ma
c'è da chiedersi se si tratti di una vera fase di cambiamento, o non
sia solo l'ennesimo atto della stranota commedia dell'arte.
Infatti,
l'occupazione dello spazio politico a sinistra è stata immediata ed
è già in corso da parte dei soliti noti, con Vendola che sta dietro
le quinte in attesa di candidarsi a capo di un fantomatico governo
alternativo a Renzi, ma anche ai Cinquestelle (vero avversario
politico e vero obiettivo polemico di tutti gli apparenti contendenti
di oggi).
Insomma,
è la solita Italia gattopardesca, senza onestà e dignità, degna
solo di un (breve) romanzo messicano.
Meglio viaggiare. In viaggio l'italia appare lontana antica e romantica, la solita perenne invenzione.
RispondiElimina