martedì 21 febbraio 2017

bandiera rosa trionferà

Come se non bastasse, si attendeva da un momento all'altro l'arrivo di alcuni politici. Per questo motivo, le autorità avevano ordinato di sgombrare le prime due file, che rimasero vuote sino all'arrivo di quei signori e anche dopo, poiché, sebbene fossero soltanto due, ciascuno si era portato appresso la sua brava scorta di pistoleros guardaspalle .
Questi si accomodarono in seconda fila, dietro i propri capi, i quali se ne stavano davanti uno di fronte all'altro, separati dall'anello dell'arena. Nel momento in cui iniziarono i combattimenti, si capì subito che tra loro non correva buon sangue.
Pareva che fossero arrivati sin lì per qualche antica rivalità, e lo davano a vedere non solo per il loro atteggiamento, ma anche durante i combattimenti.
Infatti, se uno di loro tifava per un gallo, l'altro parteggiava per il rivale. E così gli animi cominciarono a scaldarsi in quanto ognuno voleva che vincesse il proprio beniamino.
Presto scoppiarono i dissapori. Lo sconfitto si alzava in piedi assieme al suo gruppo di accompagnatori e incominciava a lanciare parolacce e minacce che i guardaspalle ripetevano ai loro avversari. Quello spettacolo dei due gruppi che litigavano tra loro finì per attirare l'attenzione dell'intero pubblico, che si aspettava di veder scoppiare una rissa tra quei tizi che non perdevano occasione di mostrare quanto erano spacconi.
Alcuni non tardarono ad abbandonare il recinto nel timore di una sparatoria.
Ma non successe nulla. Alla fine dei combattimenti, i due uomini politici uscirono dall'arena. Si incontrarono all'ingresso, e lì si presero a braccetto, e più tardi andarono tutti a bere nel locale migliore, insieme alle cantadoras, alle guardie del corpo che parevano aver dimenticato le precedenti cattive intenzioni, e al sindaco del paese, come se tutti stessero festeggiando quel felice incontro.
(Juan Rulfo, Il gallo d'oro, 1980)

Finalmente anche il PD giunge al suicidio, dopo tanto inutile chiacchierare e penare.
E va a finire e a fallire, spero definitivamente, tutto quel pateracchio che ha assunto vari nomi e sembianze, vegetali ed animali, vegetative ed iperattive, ed ha abbattuto in breve tempo querce secolari ed esili, poco pacifici, ulivi. E che, ben prima e ben più spietatamente di Renzi, ha distrutto la sinistra in Italia (grazie all'opera diuturna dei vari Blair nostrani, da D'Alema a Veltroni, sino a Bersani, quelli che ora si stracciano le vesti, dimentichi di se stessi e confidenti che -di quel che hanno combinato- ci se ne dimentichi anche noi, come sempre...)
Una bandiera rosa (stinta e rosicchiata) viene riappesa sull'asta, ma non c'è vento.

Renzi va al centro, come previsto da tempo, a rifare una DC sociale e delle banche, nella miglior tradizione dorotea.
E vanno alla sua sinistra (ma, attenzione, non 'a sinistra') i patetici ras del passato, che andranno ad unirsi ai soliti ex-SEL (che sono sempre solo ex di qualcosa, senza mai contare nulla) e a pochi altri.
Elettoralmente, sarà per loro un disastro, come sempre dopo le scissioni e le ricomposizioni a sinistra.
Ed infatti gongolano Berlusconi e Grillo, che si vedono spianata la strada verso una corsa a due, e non più a tre, visto che i due schieramenti (quel che resterà a Renzi, ormai spolpato, e quel che seguirà i partenti, senza meta e senza futuro) si spartiranno le spoglie di un elettorato confuso e umiliato dai propri leader, ora in vena di divorzio, dopo anni da separati in casa.

Ci sarà da vedere se, in tutto questo rivolgimento, si possa aprire lo spazio finalmente per qualcos'altro.
Ma c'è da chiedersi se si tratti di una vera fase di cambiamento, o non sia solo l'ennesimo atto della stranota commedia dell'arte.
Infatti, l'occupazione dello spazio politico a sinistra è stata immediata ed è già in corso da parte dei soliti noti, con Vendola che sta dietro le quinte in attesa di candidarsi a capo di un fantomatico governo alternativo a Renzi, ma anche ai Cinquestelle (vero avversario politico e vero obiettivo polemico di tutti gli apparenti contendenti di oggi).
Insomma, è la solita Italia gattopardesca, senza onestà e dignità, degna solo di un (breve) romanzo messicano.




1 commento:

  1. Meglio viaggiare. In viaggio l'italia appare lontana antica e romantica, la solita perenne invenzione.

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