Il
dibattito sulle unioni civili mette a confronto due integralismi.
Uno
in discesa, quello cattolico-familista-sessuofobico.
Ed
uno in ascesa, quello queer-genderista-libertariano.
Il
primo ha un'idea monistica-assolutistica su tutto e tutti.
Il
secondo ha un'idea pluralista-relativista su tutto e tutti.
Il
primo è disfunzionale al capitalismo-consumismo in sede pubblica, ma
non in quella clandestina (favorisce, infatti, il sorgere della
prostituzione, dei vari mercati del sesso e del porno, proprio
attraverso la repressione e i divieti).
Il
secondo è funzionale al capitalismo-consumismo (ma di nascosto,
ammantandosi invece di istanze emancipatrici e progressiste in
pubblico).
La
sessualità 'solida', monogamica e univocamente definita ha creato al
suo opposto un movimento di rivolta antagonista che si fa chiamare
'sessualità fluida' o 'liquida', che fa dell'indefinizione e del
continuo transitare il suo urlo di guerra.
Sinceramente,
non mi ritrovo in nessuno dei due.
Credo
che ognuno possa amare chi gli pare, uomo o donna, gay o trans che
sia.
E
che ogni forma d'amore abbia lo stesso valore.
Ma
amo il contrasto ed il conflitto, e non amo il neutro.
Diffido,
poi, delle mode.
Soprattutto
di quelle che ci evitano di pensare, di soffrire e di cambiare
davvero.
Sono
contrario al fatto che le coppie omosessuali possano avere figli
(tanto meno con uteri in affitto), a meno che non li adottino.
Sono
favorevole all'adozione da parte del coniuge e a favorire le adozioni
in genere (anche per le famiglie etero).
Ma
sono contrario al matrimonio, in genere.
Non
posso impedire a nessuno di sposarsi, e se qualcuno lo vuol fare,
qualunque sia la sua scelta sessuale, dovrà essere libero di farlo.
Ma
lo sconsiglio vivamente, a quasi tutti.
Pochissime
coppie hanno davvero la vocazione al matrimonio e alla famiglia
tradizionale.
Se
i matrimoni non dessero i diritti che danno, molte meno persone si
sposerebbero, credo.
Nel
momento in cui il diritto positivo si insinua nelle relazioni umane,
non sai più se le persone stanno davvero scegliendo quel che fanno,
o se lo fanno solo o soprattutto per comodità o per ricatto.
E'
triste, non trovate ?
Certo che lo è. Chissà se con l'abolizione delle reversibilità e la legalizzazione dei legami di fatto, avremo il crollo nel consumo dei confetti. Un business inutile in meno.
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