I popoli allevati nella libertà e nell'autocomando considerano mostruosa e contro natura ogni altra forma di governo. Quelli che sono governati in regime monarchico fanno la stessa cosa.
E qualsiasi possibilità di cambiamento offra loro la fortuna, quand'anche si siano liberati dal fastidio di un padrone, essi corrono a rimetterne in piedi uno nuovo con altrettante pene, perché non possono decidersi a prendere in odio il dominio.
Ciascuno si comporta in un modo, in quanto l'uso ci nasconde il vero aspetto delle cose.
La maestà reale, dice un antico, rovina più difficilmente dalla cima al mezzo di quanto non precipiti dal mezzo al fondo.
Vediamo che Tucidide nelle guerre civili del suo tempo dice che per compiacere ai pubblici vizi, questi venivano battezzati con nomi nuovi più dolci, per trovare loro una scusa, in modo da imbastardire e addolcire i loro veri termini.
Questo si fa per riformare le nostre coscienze e le nostre opinioni.
Gli Spartani stessi, così fedeli osservanti delle leggi del loro paese, impegnati com'erano dalla loro legge che proibiva di nominare per due volte Ammiraglio lo stesso personaggio, e d'altra parte, dato che i loro affari esigevano assolutamente che Lisandro assumesse di nuovo quella carica, fecero sì Ammiraglio un certo Araco, ma Lisandro sovrintendente della marina.
E con pari sottigliezza uno dei loro ambasciatori, che era stato mandato agli Ateniesi per ottenere il cambiamento di certe leggi, quando Pericle gli oppose che era proibito di togliere la tabella dove una volta era stata posta una legge, gli consigliò di voltarla soltanto, dato che ciò non era proibito.
Ma alcuni filosofi, quando hanno veduto preso in mano da uomini incapaci l'ufficio del governo politico, si sono fatti da parte; e colui che domandò a Crate fino a quando bisognasse filosofare, ricevette questa risposta: 'Fino a quando non ci siano più asinai a condurre i nostri eserciti'.
Eraclito lasciò il regno a suo fratello; e agli Efesii, che gli rimproveravano perché passava il tempo a giocare coi ragazzi davanti il tempio, rispose: 'Non vale meglio far questo, che governare la cosa pubblica in compagnia vostra?'.
(Michel de Montaigne,1533-1592)
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RispondiEliminaImmagine attualmente fedele dell' uomo, magistralmente ritratta e colta, con penetrazione luminosa e curiosa critica, cento lustri or sono...
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