mercoledì 16 febbraio 2022

eppure...

 

Stati Uniti d'Infodemica

Quando è avvenuto l'attacco di cui parlava la Cia da giorni ?

E tutto l'allarme che si basava su questo allarme dov'è andato a finire?

E tutte le analisi di politologi, armologi e opinionisti ?

Così come per la pandemia, ci siamo trovati ancora una volta (e non sarà l'ultima) solo dentro un'ennesima epidemia infodemica ?

Almeno al momento, sembrerebbe di sì.

Ennesima figuraccia degli Stati Uniti, ennesima furbata della Russia, che ormai pare giocare al gatto coi topi (Europei e Nato inclusi).

Eppure è il clima generale, quest'atmosfera di guerra che persiste e preoccupa.

Questa sensazione è nell'aria, la respiriamo tutti, esperti permettendo.

Per capirlo, mi pare, meglio non affidarsi alla Cia. Non serve.


Homo sacer

La sacra Consulta, ieri, ha deliberato che il referendum sull'eutanasia non licet.

Non si può dare la morte a chi è vivo, seppur consenziente, dice.

Eppure continuano a darcela, se è lo Stato sovrano a decidere: in guerra, ad esempio.

Per non parlare delle morti da lavoro: quelle di chi lavora e quelle che vengono quotidianamente inquinate e contaminate da aziende che devono continuare a produrre, costi quel che costi.

La vita è un diritto inalienabile, dice.

Eppure è lo Stato che aliena le nostre vite e ce le rende aliene, con le burocrazie, le ossessioni securitarie, gli obblighi.

Se una persona vuole morire e glielo impediamo, chi compie l'alienazione?

Se una persona è tenuta in vita solo dalle macchine, non è lì che la vita le è tolta?

Non è violenza proseguire a dare vita a chi sarebbe morto, o già si sente tale e vuole smettere non di vivere, ma di morire?

É vero, la religione così potrebbe apparire sempre più come l'unico ed ultimo limite che nega potere alla tecnocrazia del sempre tecnicamente possibile vivere, morire e far morire.

Ma se la Chiesa accetta la tecnica per far proseguire una vita che dovrebbe finire e non l'accetta per farla tecnicamente terminare, non detiene più la credibilità sul sacro, ma compartecipa soltanto ad un dominio da condividere con lo Stato stesso: quello sulla nostra residua libertà di scelta, almeno su come e quando morire, se non più su come e perchè vivere.


Potere al popolo

Ora tocca al Parlamento, dicono.

Lo dicono da un decennio.

Nel frattempo, decidono singoli giudici (non mi sembra il massimo per una democrazia).

Eppure mi chiedo: ma se la legge sul fine-vita fosse davvero votata in aula, e non attraverso un referendum, diverrebbe improvvisamente lecito accompagnare qualcuno a suicidarsi in clinica?

Quindi, la Consulta accetterebbe se lo dicesse il Parlamento, ma non se lo si sceglie attraverso un voto popolare.

E qui arriviamo al punto: la compartecipazione di cui sopra si nutre della sacra alleanza tra potere politico e potere religioso, entrambi decisi a non perdere i loro residui poteri sulla vita e sulla morte dei loro cittadini e dei loro fedeli. Che potranno e dovranno attendere ancora che Loro decidano.

Solo bassi mercimoni della peggior specie, come sempre è avvenuto tra Stato italiano e Chiesa, dal Concordato fascista sino ad oggi.

Altro che Rispetto della Vita.

Altro che Dignità dell'Uomo.

Altro che Potere al Popolo...








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