Magic moments.
Alla fine di un viaggio, si regredisce.
Ci si accoccola a casa, con la febbre e
la tosse che ci scuote, e si rinvia il rientro al lavoro (mi dispiace
per l'esame di oggi, ma non sono proprio in condizioni di uscire: i
venti-trenta gradi di differenza climatica il mio corpo li ha sentiti
tutti, arrivando...).
Ma si regredisce anche perchè si
ritorna all'indietro, a ricordare i momenti, i passaggi, le svolte, i
segni di un viaggio così lungo e intenso.
Il viaggio di rientro è stato il più
complicato, e lungo, e faticoso della mia vita di viaggiatore low
cost.
Quasi 48 ore ininterrotte di taxi, bus,
aerei e aeroporti. Tre continenti in tre balzi soli.
Partendo dalla fine, è il ricordo più
nitido, che il mio stato attuale di malessere fisico incarna
pienamente.
Andando ancora a ritroso, il ricordo
più forte del Borneo è inevitabilmente legato alle foreste
pluviali, ai passaggi sospesi, al silenzio e alle piogge improvvise e
squassanti.
Una natura ancora potente, per quanto
già violentata da impianti petroliferi, miniere, cave,
deforestazioni.
Poca fauna visibile, purtroppo, se non
in cattività e sotto protezione, il che non è un segno consolante.
Siamo arrivati lì dopo due paesi già
visitati e dopo un mese di viaggio, ed eravamo stanchi e un po'
saturi.
Meriterebbe un replay, soprattutto il
Sarawak, che di fatto non abbiamo visto o quasi.
Il momento clou è stato senz'altro il
Vietnam.
Hanoi è una città che da sola merita
un volo intercontinentale.
Gente viva, donne curiose e sorridenti,
un'intelligenza degli sguardi, delle relazioni e dei contesti di
altissimo livello.
Fantastici luoghi storici, ma
soprattutto naturali: la baia di Halong e i fiumi intorno a Tam Coc
sono tra i luoghi più belli della terra, credo.
Per non parlare del Delta del Mekong,
intrico struggente di esseri umani e mondo vivente.
La Thailandia, ancora una volta, mi ha
solo sfiorato.
Troppo formale e delicata, forse.
Troppo fiera di sé, magniloquente nei
suoi grattacieli neoimperiali, troppo modesta e quasi riparata
nell'accoglierti e nello svelarsi.
Le rovine antiche sono belle, ma non
paragonabili ad Angkor.
La città reale di Bangkok, invece, è
inimitabile.
La natura ci ha regalato dei bei bagni
nelle cascate, in mezzo alla foresta, ma non molto di più.
E a costo di lunghi e pericolosi viaggi
in autostrada con il motorino, o di lunghissime percorrenze in treno
o in bus.
Piccole sensazioni.
La cura delle persone a Sukhotai quando
mi ha morso il cane, o quella di Lem quando mi ha pizzicato un'ape
sulla lingua.
Il divertente giro in bici-risciò a
Saigon, in mezzo al traffico più totale, per arrivare dall'ostello
alla mitica Cholon.
Gli assurdi, kafkiani passaggi tra
Sabah, Brunei e Sarawak per arrivare a Miri.
Le acque calde di Poring e l'acquazzone
di Ranau, protetti dal nostro minuscolo Arin Inn.
I bajah, gli zingari del mare, sulle
loro palafitte in paradiso, a Mengkabong.
Le migliaia di Buddha, in tutte le
fogge e dimensioni, posizioni e nomi.
Gli infiniti pranzi a base di noodle,
zuppette di pollo e vegetali, riso fritto, gelatine, glasse e curry.
Le due pizze da Bella Italia, a KK, mai
abbastanza apprezzate e gustate.
I succhi di frutta, la costante
imponente presenza del durian, del litchi e dei frutti rossi del
dragone.
La dolcezza estenuante dei manghi
maturi.
Spargo per casa i relitti del viaggio,
come un naufrago.
I pezzettini di corallo bianco, le
conchiglie a spirale, le bamboline, i magneti sul frigo, i regalini,
la statuetta in bronzo del sapiente che medita e dorme, più simile a
una scimmia che a un uomo.
E' incredibile come in poche ore tutto
possa risistemarsi, che si possa riprendere a guardare calcio in tv,
a mangiare prosciutto, a farsi una minestrina di dado.
Ma questa febbre, questo malessere,
restano lì, nel corpo, e raccontano ancora qualcosa che non ci sta
lì dentro.
E soprattutto, qui dentro...
Grazie...
RispondiEliminabentornato
RispondiEliminastare dentro se stessi a volte è difficile...ci stiamo stretti...ma quando incontriamo persone come te, possiamo anche pensare che in fondo...ci si puó stringere un pó e allora si va avanti...
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