martedì 10 dicembre 2013

gli argini

Le giornate dei forconisti si susseguono: tengono insieme di tutto.
Camionisti, partite iva, ultras di partite (di calcio), fascisti e trotzkisti, grillini e comunisti, centri sociali, sbarellati, mestatori e black bloc, tutti incazzati e a bloccare tutto quel che possono.
Sempre meglio di niente.
Qualcuno di loro propone un governo in mano a giunte militari, altri vogliono le dimissioni di tutti quelli che stanno sopra, altri urlano e maledicono davanti alle telecamere...
Altri si scontrano con la polizia e carabinieri.
Alcuni poliziotti si sono tolti il casco e, anzichè caricare, hanno solidarizzato.
Grillo oggi invita tutte le forze dell'ordine a non difendere più l'indifendibile e a fare alleanza con i rivoltosi.
Si illude, come sempre, ma è una bella mossa, simbolicamente parlando.
Non credo che molti suoi elettori siano d'accordo con lui, ma mi piace.
Se questa è la stabilità, viva il casino!

Intanto, però, si va verso la direzione opposta.
Prosegue l'applicazione caselliana delle leggi antiterrorismo agli anti-Tav.
Prosegue la militarizzazione dei territori a rischio rivolta, la repressione si accentua non solo in val di Susa, ma anche in Sicilia, nelle lotte contro il Muos.
Si vede e si condanna sempre la violenza dei fiumi, ma mai quella degli argini.
Eppure, le alluvioni -anche recenti- ci dovrebbero insegnare proprio il contrario.
Ma facciamo fatica a cambiare premesse su 'quel che è violenza'...
Di questo, per questo, moriremo.

In questo mondo della positività è ammesso soltanto ciò che è consumabile: persino il dolore deve potersi godere. La negatività, che si manifesta in Hegel come dolore, lì non esiste più.
La temporalità dell'Uguale è il presente fruibile.
Il futuro si schiude , invece, sull'evento, che è assolutamente sorprendente.
Il rapporto con il futuro è quello con l'Altro atopico, che non si lascia risolvere nella lingua dell'Uguale.
Oggi, il futuro archivia la negatività dell'Altro e la positivizza nel presente ottimizzato. che esclude ogni disastro.
(Byung-Chul Han, Eros in agonia, 2012).







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