SATURNALIA Feste popolari in Roma antica, in onore di Saturno, nelle quali si scambiavano auguri e doni e, soprattutto, era concesso agli schiavi di prendere temporaneamente il posto dei padroni
sabato 5 maggio 2012
cupio dissolvi
Con quali premesse culturali stiamo affrontando i conflitti che la catastrofe in corso porta con sè ?
INDIVIDUALISMO
Ognuno sta solo sul cuor della terra...Le persone si sentono sole e abbandonate nel disastro, come su una nave che affonda senza salvataggio, ed improvvisano soluzioni individuali, due volte disperate.
SPOSTAMENTO
Ognuno, anzichè affrontare il conflitto dirattamente e con chi dovremmo aprirlo (lo Stato, ad es,, e i governanti), se la prende con impiegati e funzionari (ad es. con quelli di Equitalia). L'ultimo di loro è stato tenuto in ostaggio due giorni fa nel Bergamasco e si chiedeva 'perchè ce l'aveva proprio con me?'
VITTIMISMO
La maggioranza delle persone si muove tra colpa, sacrificio e vittimizzazione, in attesa di nuovi padri e madri, di nuove assistenze (che non arriveranno più, spero).
COLLUSIONE
Tutti siamo continuamente richiamati all'ordine, con inviti all'unità e all'armonia, a non aprire i conflitti, ad obbedire, a protestare ma non troppo.
Re Giorgio, i sindacati, i partiti ci pressano all'inciucio permanente.
Il peggiore di tutti, Re Giorgio, invita i partiti ad autorigenerarsi. Bum!
Intanto, come nel gioco delle tre carte, esponenti di partito invitano i sardi a votare per i referendum per l'abolizione delle provincie e di altri privilegi dei politici stessi. Al di là di questo inghippo, i quesiti non sono male e rivelano l'impossibilità di un'autoriforma dei partiti. Sempre che si tenga conto di quel che la gente voterà...!
CRIMINALIZZAZIONE
Chiunque si opponga veramente all'andazzo dominante e rompa l'unità collusiva viene additato e condannato come violento e antipolitico, come 'fuori dal gioco', non credibile, scorretto e antidemocratico.
Con queste premesse, cosa si vuol sperare ?
Meno male che la pedagogia delle catastrofi procede ad ampi passi: oggi i giapponesi, costretti da due bombe atomiche, uno tsunami ed un disastro nucleare 'civile' che ha contaminato tutto il paese, hanno finalmente spento del tutto tutti i loro 54 reattori!
Una buona notizia con gli occhi a mandorla.
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