giovedì 12 ottobre 2023

L' offesa di difendersi

 

Israele non ha diritto alla difesa.

Ha da sempre diritto all'offesa.

Diritto che non hanno altri, che -quando offendono- sono sempre soltanto dalla parte del torto.

Solo gli Stati Uniti ed Israele hanno avuto negli ultimi settant'anni il diritto di offendere e di essere riconosciuti sempre -de facto, se non de iure- nel diritto di farlo.

Ultimamente ci ha provato la Russia ad unirsi al club degli impuniti ed impunibili e ne vediamo i risultati.

La lista delle vittime aggredite dai governi statunitensi ed israeliani e rese da loro colpevoli è lunga, anche considerando tempi storicamente brevi: serbi, iracheni, afghani, libici, iraniani, ed -ovviamente e da lungo tempo ormai- palestinesi.

Anche i fatti di questi giorni lo dimostrano ancora una volta: Israele può assediare una metropoli come Gaza, procedere a sterminare una popolazione e riannettersi un territorio, senza che nessuno glielo possa impedire e senza ricevere alcuna critica né tanto meno ostacolo o divieto da parte di istituzione politica alcuna.

L'unica 'pace' a cui puoi aspirare è la sottomissione al loro dominio.

Se non lo accetti e ti ribelli, passi dalla parte di chi offende, e la difesa (cioè la guerra) diviene legittima agli occhi del mondo.


La gabbia, la trappola culturale dentro cui siamo immersi ha anche un'altra faccia: la soddisfazione inconscia, l'appagamento interiore ed inconfessabile, il godimento perverso che proviamo quando i sistemi di dominio vengono attaccati improvvisamente ed imprevedibilmente con successo.

E' già accaduto con le Torri gemelle, è riaccaduto nei giorni scorsi: i sistemi di sicurezza, di spionaggio e di difesa più sofisticati ed organizzati al mondo sono stati fregati da un manipolo di hacker e militanti inverosimilmente inferiori e scalcagnati.

Golia e Davide si ripresentano nella storia, ogni volta, anche se questa volta a ruoli invertiti: è il gigante Israele infatti a perdere contro le fionde dei palestinesi erranti.

Ma questo piacere momentaneo da rivalsa è ancora parte del sistema di guerra: sia perché la fomenta ed in breve rigenera in forme ancora più dolorose e criminali lo stato di sudditanza bellica e politica del ribelle, sia perché -dietro le fionde- si nascondono e tentano di rafforzarsi altri dominii ed apparati di potere non meno autoritari, militaristi e terribili di quelli che affermano di combattere.

La causa palestinese, in mancanza di vere mediazioni, è da tempo finita in mano ad altri (così come sta avvenendo per i recenti golpe in Africa centrale).

Inutile, in tempi di globalizzazione, parlare ancora di autodeterminazione dei popoli.

Del grande spettacolo trascorso della globalizzazione forse resterà proprio soltanto questo: la militarizzazione globale dei conflitti in un mondo -oltre che sempre più impotente e devastato- sempre più frammentato.









4 commenti:

  1. In questi giorni profondamente segnati dall' efferata violenza dell' integralismo islamico , riaffiorano - in me - le parole austere e taglienti di Oriana Fallaci . L' offesa non può legittimarsi entro la difesa ma neanche dietro un radicalismo illiberale e aberrante che affonda le proprie radici in un antico odio fanatico e disumano che mutila la prospettiva di libertà.

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    1. e l'efferata violenza dell'integralismo "liberale" (nemmeno ormai con parvenze religiose, Israele compresa) la Fallaci e le sue amiche odierne non la conoscevano e non la conoscono? L'odio "fanatico e disumano" non c'è dalle nostre parti, nei nostri TG, in rete, nelle dichiarazioni degli "statisti" che dipingono il nemico sempre come una "bestia" subumana che si può tranquillamente bombardare, sterminare e discriminare?

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    2. L' offesa non può trovare legittimazione nella difesa - ribadisco - e , con questa affermazione ho limpidamente , riconosciuto il sistema perbenistico di violente sovrastrutture di cui la nostra società è sostanzialmente permeata. L' integralismo islamico affonda le radici nella disumana violenza . Edificare termini di paragone impropri per poterne misconoscere o sminuire la reale entità trovo sia spropositatamente improprio.

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  2. Credo che il fascismo, come cultura della violenza, della prepotenza, del "me ne frego", stia colonizzando ormai tutti i nostri immaginari e le ideologie dominanti. Così dopo il fascismo nazista abbiamo il fascismo comunista di zar Putin, il fascismo Islamico di Hamas e Al Qaeda, il fascismo di certi cristiani oltranzisti... quanto possiamo tollerare ancora di tutto questo senza reagire? Y

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