Siamo agli ultimi
avvisi.
Dopo, ci saranno
solo i titoli di coda. E le lacrime di coccodrillo, e i gemiti
dolorosi degli uomini.
La catastrofe ha
indossato la sua corona regale e si aggira nelle nostre vite, alla
faccia di malinconici indizi e istinti di ripartenza. Solo colpi di
coda di un gigante ormai impazzito e irredimibile. Siamo solo
patetici nel nostro irrimediabile riprendere e riprenderci.
Una bella botta è
finalmente arrivata addosso come un tir in corsa, proprio a noi che
correvamo per le strade come formiche isteriche, distrutte di lavoro,
di non-lavoro e di forsennate, insensate esistenze.
Non si è trattato,
come altre volte, di catastrofi limitate, circoscritte, brevi o
lontane.
E ci ha colpito per
sempre, perlomeno per il tempo di chi vive, è nato, cresce in questi
e nei tempi prossimi a venire.
I proclami dei
nostri governanti promettono ancora pace e prosperità, ma chi li
ascolta spera per un attimo, ma ormai sa. Lo sappiamo, lo sentiamo
tutti.
Sappiamo che non ne
usciremo più, vivi.
Quanto più
cercheremo di uscirne, ma con i soliti mezzi ed i soliti fini (che da
tempo coincidono), e più sprofonderemo negli abissi, più
aumenteranno le probabilità ed i rischi di catastrofi di massa come
quelle appena vissute.
Il pericolo non
viene da fuori.
Siamo noi, i nostri
stili di vita, i nostri consumi a generare le condizioni perchè i
virus si moltiplichino e si diffondano tra specie.
Siamo noi, le forme
organizzate ed istituzionali che abbiamo dato alle nostre società, a
determinare quella gestione catastrofica delle catastrofi e delle
ripartenze che ci condurrà a finire miseramente.
Siamo noi a
uccidere noi stessi e a tentare di far fuori la Terra su cui poggiamo
i piedi.
Vedrete che ce la faremo.
PS: Un ultimo
consiglio di lettura, che riassume in breve quasi tutto quel che ho
scritto su questo blog e sui miei libri: Donatella di Cesare, Virus
sovrano ?, Bollati Boringhieri, appena uscito.
Forse potete
trovarlo ancora anche in edicola, perchè c'è stato un anticipo del
testo, abbinato a Repubblica-L'Espresso, a fine maggio.
PPS: Credo che ora
riprenderò a tacere su queste pagine, almeno per un po', sino alla
prossima catastrofe. Riprendo a far parlare la realtà. Le parole,
tanto, stanno a zero...
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