venerdì 5 giugno 2020

uomo avvisato...ma non salvato!


Siamo agli ultimi avvisi.
Dopo, ci saranno solo i titoli di coda. E le lacrime di coccodrillo, e i gemiti dolorosi degli uomini.
La catastrofe ha indossato la sua corona regale e si aggira nelle nostre vite, alla faccia di malinconici indizi e istinti di ripartenza. Solo colpi di coda di un gigante ormai impazzito e irredimibile. Siamo solo patetici nel nostro irrimediabile riprendere e riprenderci.
Una bella botta è finalmente arrivata addosso come un tir in corsa, proprio a noi che correvamo per le strade come formiche isteriche, distrutte di lavoro, di non-lavoro e di forsennate, insensate esistenze.
Non si è trattato, come altre volte, di catastrofi limitate, circoscritte, brevi o lontane.
E ci ha colpito per sempre, perlomeno per il tempo di chi vive, è nato, cresce in questi e nei tempi prossimi a venire.
I proclami dei nostri governanti promettono ancora pace e prosperità, ma chi li ascolta spera per un attimo, ma ormai sa. Lo sappiamo, lo sentiamo tutti.
Sappiamo che non ne usciremo più, vivi.
Quanto più cercheremo di uscirne, ma con i soliti mezzi ed i soliti fini (che da tempo coincidono), e più sprofonderemo negli abissi, più aumenteranno le probabilità ed i rischi di catastrofi di massa come quelle appena vissute.
Il pericolo non viene da fuori.
Siamo noi, i nostri stili di vita, i nostri consumi a generare le condizioni perchè i virus si moltiplichino e si diffondano tra specie.
Siamo noi, le forme organizzate ed istituzionali che abbiamo dato alle nostre società, a determinare quella gestione catastrofica delle catastrofi e delle ripartenze che ci condurrà a finire miseramente.
Siamo noi a uccidere noi stessi e a tentare di far fuori la Terra su cui poggiamo i piedi.
Vedrete che ce la faremo.

PS: Un ultimo consiglio di lettura, che riassume in breve quasi tutto quel che ho scritto su questo blog e sui miei libri: Donatella di Cesare, Virus sovrano ?, Bollati Boringhieri, appena uscito.
Forse potete trovarlo ancora anche in edicola, perchè c'è stato un anticipo del testo, abbinato a Repubblica-L'Espresso, a fine maggio.
PPS: Credo che ora riprenderò a tacere su queste pagine, almeno per un po', sino alla prossima catastrofe. Riprendo a far parlare la realtà. Le parole, tanto, stanno a zero...

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