Ero
matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo. Alcuni
molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti
sono simpatici, non così i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo.
I
dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita. (Alda Merini)
La
Francia ha votato al primo turno e, come prevedibile, non vince
nessuno.
Il
bipolarismo è stato un sogno breve, già tramontato da tempo.
In
cambio, uno stallo evidente, già vissuto negli anni scorsi in
Belgio, in Spagna, in Portogallo e in Italia, e risolto (si fa per
dire) con i pateracchi che sappiamo.
In
un certo senso, perdono tutti, fuorchè Macron (che vincerà al
ballottaggio, come previsto, visto che sarà sostenuto da tutti i
centristi ed europeisti della finanza).
Per
accelerare la catastrofe della UE sarebbe stata meglio una vittoria
lepenista subito, ma il paradiso dovrà attendere per un po', in
attesa di auspicabili autoimplosioni.
I
socialisti finalmente e giustamente scompaiono, anche formalmente,
come già accaduto in Italia nel dopo-Craxi.
I
loro voti vanno ai neo-comunisti, che risorgono dopo decenni di
latitanza, e vanno a riconquistare una anacronistica nicchia di
protesta a sinistra, in assenza di nuovi gruppi di riferimento nati
altrove, tipo Podemos o Cinquestelle.
La
Francia si rivela almeno una legislatura in ritardo rispetto
all'Italia: si prepara a vivere il suo Renzi di turno (con la
differenza non trascurabile che i Rotschild non sono la Banca
Etruria): esperienza però che -dopo quella dei vari Berlusconi,
Monti e Letta, noi abbiamo già visto e, credo, superata.
Noi
siamo già oltre nel baratro, la Francia ancora traccheggia, prende
tempo, si rifugia nelle trincee della difesa conservatrice del nulla.
Ma,
nel profondo, ha già fatto fuori il socialismo e il gaullismo in un
colpo solo e si prepara alla prossima vittoria delle destre estreme
(che hanno ancora bisogno di qualche anno di attentati, migrazioni e
guerre per prendersi il governo).
In
Italia siamo già riusciti da tempo a far fuori comunisti,
socialisti, democristiani, liberali, repubblicani, e ci teniamo le
melassa renziana, il grillismo e la destra leghista, tre entità
senza riferimenti storici e sostanzialmente decisioniste e già
postdemocratiche.
L'Europa,
con qualche ritardo come sempre, segue la sorte degli Stati Uniti.
Imitando
la loro vita (crescita, consumi, suprematismo, espansionismo,
subcultura) perchè non dovremmo seguirli in politica ?
Perchè,
se viviamo una vita di destra, non dovremmo essere governati da
destra ?
Per
ora, sia da noi che negli USA, avevamo preferito salvare le apparenze
e votare al centro, chiamandoli di volta centrodestra o
centrosinistra, poco importa.
Volevamo
apparire civili, moderati, politically correct.
Volevamo
essere liberisti, ma anche apparire cattolici; fare i nazisti, ma
anche i solidali; i super-conservatori, ma compassionevoli.
Ora,
con Trump, almeno questa litania è finita.
Non
ci sono più apparenze da salvare, si va dritti al sodo: il dominio
si manifesta senza diplomatici accorgimenti, la guerra avanza senza
tregue o veli, il mercato vara le sue leggi senza più remore, lacci
o lacciuoli.
E
i governi europei, sempre più in stallo, stanno a guardare.
Tra
impotenza, terrore, ed invidia.
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