lunedì 24 aprile 2017

ai tanti macron, microcefali d'occidente

Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo. Alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti sono simpatici, non così i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo.
I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita. (Alda Merini)

La Francia ha votato al primo turno e, come prevedibile, non vince nessuno.
Il bipolarismo è stato un sogno breve, già tramontato da tempo.
In cambio, uno stallo evidente, già vissuto negli anni scorsi in Belgio, in Spagna, in Portogallo e in Italia, e risolto (si fa per dire) con i pateracchi che sappiamo.
In un certo senso, perdono tutti, fuorchè Macron (che vincerà al ballottaggio, come previsto, visto che sarà sostenuto da tutti i centristi ed europeisti della finanza).
Per accelerare la catastrofe della UE sarebbe stata meglio una vittoria lepenista subito, ma il paradiso dovrà attendere per un po', in attesa di auspicabili autoimplosioni.
I socialisti finalmente e giustamente scompaiono, anche formalmente, come già accaduto in Italia nel dopo-Craxi.
I loro voti vanno ai neo-comunisti, che risorgono dopo decenni di latitanza, e vanno a riconquistare una anacronistica nicchia di protesta a sinistra, in assenza di nuovi gruppi di riferimento nati altrove, tipo Podemos o Cinquestelle.

La Francia si rivela almeno una legislatura in ritardo rispetto all'Italia: si prepara a vivere il suo Renzi di turno (con la differenza non trascurabile che i Rotschild non sono la Banca Etruria): esperienza però che -dopo quella dei vari Berlusconi, Monti e Letta, noi abbiamo già visto e, credo, superata.
Noi siamo già oltre nel baratro, la Francia ancora traccheggia, prende tempo, si rifugia nelle trincee della difesa conservatrice del nulla.
Ma, nel profondo, ha già fatto fuori il socialismo e il gaullismo in un colpo solo e si prepara alla prossima vittoria delle destre estreme (che hanno ancora bisogno di qualche anno di attentati, migrazioni e guerre per prendersi il governo).
In Italia siamo già riusciti da tempo a far fuori comunisti, socialisti, democristiani, liberali, repubblicani, e ci teniamo le melassa renziana, il grillismo e la destra leghista, tre entità senza riferimenti storici e sostanzialmente decisioniste e già postdemocratiche.

L'Europa, con qualche ritardo come sempre, segue la sorte degli Stati Uniti.
Imitando la loro vita (crescita, consumi, suprematismo, espansionismo, subcultura) perchè non dovremmo seguirli in politica ?
Perchè, se viviamo una vita di destra, non dovremmo essere governati da destra ?
Per ora, sia da noi che negli USA, avevamo preferito salvare le apparenze e votare al centro, chiamandoli di volta centrodestra o centrosinistra, poco importa.
Volevamo apparire civili, moderati, politically correct.
Volevamo essere liberisti, ma anche apparire cattolici; fare i nazisti, ma anche i solidali; i super-conservatori, ma compassionevoli.
Ora, con Trump, almeno questa litania è finita.
Non ci sono più apparenze da salvare, si va dritti al sodo: il dominio si manifesta senza diplomatici accorgimenti, la guerra avanza senza tregue o veli, il mercato vara le sue leggi senza più remore, lacci o lacciuoli.
E i governi europei, sempre più in stallo, stanno a guardare.
Tra impotenza, terrore, ed invidia.










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