cari e care,
che da tempo attendete qualche mio post da qui, volevo rassicurarvi che sono vivo e vegeto, reduce da due giorni di templi angkoriani, tra tuk tuk e lunghissime scarpinate sotto il sole o nella giungla...
Un viaggio lungo, iniziato un mese fa in Romania, volge al termine.
Ancora qualche giorno qui in Kampuchea-Cambogia, e poi si torna...
Volevo anche dirvi, per chi non lo sapesse ancora, che mio padre qualche giorno fa ha finalmente smesso di soffrire, esalando il suo ultimo respiro.
Il destino della mia vita: non essere mai presente al morire di qualcuno della mia famiglia.
Famiglia di cui, in senso stretto, resto ora unico membro in vita.
E credo anche ultimo.
Non riesco a scrivere di meglio e oltre.
Troppo caldo e troppe poche energie.
Appena posso, dopo il rientro, vi mando il solito diarietto di viaggio.
Promesso.
Sibaidi, come direbbero i laotiani (un popolo davvero bello, tranquillo e dolce).
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