sabato 9 giugno 2018

per il roth



In fondo mia madre non era stata fedele, onesta e buona? Quando dico che era stata la cattiva, forse parlo in quanto esponente di quella vasta e infida massa di persone che negli ultimi tempi propaganda la Compassione. Sempre più spesso siamo invitati a dare dimostrazioni molto pie e molto pubbliche dei nostri sentimenti. Svolti un angolo ed ecco una rispettabile signora con un cappellino tondo che ti agita davanti un contenitore pieno di monete, chiedendoti di dare. Guardi la televisione e cinquata intrattenitori e dieci presentatori si esibiscono in una 'maratona'; non dormono, mangiano di corsa, cantano, raccontano barzellette e si mettono in mostra, e non lo fanno per guadagnarci qualcosa. La nostra è un'epoca davvero bizzarra, in cui anche i corrotti e gli insensibili raccolgono donazioni per sconfiggere l'arteriosclerosi.
E' l'epoca del cordoglio: un cuore sanguinante è d'obbligo.
E il fatto è che pochi di noi sanno resistere a una sollecitazione. Dopotutto, puoi anche liberare gli schiavi e appendere i tiranni per i piedi, ma poi tutto il resto, gli altri orrori...che cosa fai dopo che hai elargito le tue elemosine natalizie ?
Ci sentiamo in debito, lo so, venendo a conoscenza delle pene altrui, ma la domanda è: a che cosa giova un cuore sanguinante ? Che cosa viene da tutto questo gran compatire ? Io compatisco te, tu compatisci me. Ma questo significa che poi ci comportiamo meglio, che diventiamo più saggi ?
Nel cuore hanno luogo lotte terribili, che il cuore non è disposto a riconoscere, quando il compatimento viene scambiato per amore.

-Oh sì, è affascinante. Io adoro la poesia. Mi piace molto Keats...E mi piace parecchio anche John Donne. Lo so che è di moda, però mi piace lo stesso. Non conosco molto di Yeats, è vero, però quel che conosco mi piace: 'I peggiori sono pieni di appassionata intensità, i migliori mancano di qualunque convinzione'.
-E le sue, di poesie? Cioè...direbbe che sono, non so, poesie felici o poesie infelici ?
-Poesie felici, disse Libby. -Poesie molto felici.

Ma, trovandosi in un momento di lucidità, era costretto a contemplare quell'incrocio di destini...Lo stesso impulso che lo aveva portato a voler mettere ordine in certe vite complicate lo aveva portato a volgere le spalle ad altre che rischiavano di travolgere la sua. Era infine giunto a riconoscere di essere terrorizzato dalla brutalità della vita. Tenerezza, grazia, affetto: adesso gli sembravano giocattoli con cui aveva cercato di scalpellare via le montagne.
Aveva tentato di essere ragionevole con tutti, ma le richieste che gli erano state rivolte provenivano da persone irragionevoli. Ma anche le richieste che lui aveva rivolto a loro non erano state ragionevoli. Eppure aveva cercato di essere fedele ai propri sentimenti, a ciò che era...
Perciò, da un lato riteneva ancora di essere stato strumentalizzato; dall'altro vedeva -o era disposto a vedere- in cosa non era stato abbastanza brutale.
E dubitava di poterlo mai essere, poiché non avrebbe saputo da che parte cominciare, e non era neanche del tutto sicuro di doverlo essere. O forse invece lo era stato, brutale ? E così si tornava da capo.
Per fortuna adesso la scelta non era fra estremi di impotenza e brutalità. Si trattava solo di rimettersi in piedi.

-Sono in lutto, va bene ? Lo vedi, è difficile parlarne.
-Bene...ma invece di essere in lutto, fa funzionare le cose!
-Determinate cose le devo accettare.
-E quindi io devo accettare le cose che devi accettare tu! E' questo che è ingiusto, non ti pare ? Tu sei, disse sconfortata, -terribilmente ingiusto... e pomposo, aggiunse con voce fievole...Tu affronti tutto alla rovescia. Ci hai messo una pietra sopra, - disse, incredula.
-Forse mi sono arreso.
-Bè, è la stessa cosa, accidenti. Anzi, è peggio.
-Non riusciremo a capirci...-Ma quando lei si interruppe, quando lei chiuse gli occhi, lui le prese la mano, e aggiunse: - Stasera.
-Penso di no, -disse lei,- Penso che non lo sai neanche tu in che cosa credi.
-Non so tutto ciò in cui credo.
-Bene, -disse lei fiaccamente,- spero ti renda conto che la cosa non mi rende molto felice.
-Tu pensi troppo a essere felice.
-Ma è l'unica cosa che conta, Paul.


(Philip Roth, Lasciar andare, 1962)




già in russia ?

Per capire quel che sta accadendo è necessario vedere quel, pur nella confusione e contraddittorietà quotidiana del reale, si staglia come insieme di processi del sistema più ampio.

Il movimento verso una democrazia presidenzialista e plebiscitaria, sempre più presidenziale e sempre meno democratica (oltre che sempre meno parlamentare): da qui l'ascesa dei leader attuali (Trump, Macron, il tentativo abortito di Renzi ma che potrebbe riuscire a Salvini e/o Di Maio, Putin) che divengono portatori di un messaggio che si richiama al popolo (nel senso di adunata mediatica, molto più che di corpo elettorale tradizionale) e che si pone come promotore unico di decisioni autocraticamente assunte.
Da qui la sempre più evidente alleanza profonda tra questi capipopolo, in barba ad accordi e patti internazionali o intra-europei.

Il movimento verso una crisi della globalizzazione economico-finanziaria ed il ritorno a regimi forti, autoprotetti ai confini, ipercompetitivi tra loro, sempre più militarizzati: da qui le tendenze sempre meno accoglienti e più respingenti verso i migranti, la guerra dei dazi, le sanzioni alla Russia e all'Iran, i sommovimenti della pace armata in Medio Oriente, i rischi crescenti di guerre civili in Europa.
Salvini ha dichiarato oggi che il nemico non sta sul fronte russo, ma viene dal sud e dai barconi.
D'altronde la stessa Nato ha -da almeno trent'anni- avviato lo spostamento delle sue strategie militari su quello stesso fronte, ritenendolo il più minaccioso per lo status quo in Occidente.
Ed ancora oggi, proprio Trump -ancora in odore di spy story con l'ex mortale nemico- chiede il reintegro dello zar nel G7. Un mondo alla rovescia.

E' possibile quindi vedere quale sarà il tentativo di Lega e Cinquestelle anche in Italia: quello di star dentro ed assecondare questi processi, facendo leva sui nostri buoni rapporti sia con USA che con la Russia e sulla nostra posizione strategica rispetto all'Africa e al vicino Oriente.
Il che fa presagire un governo a decisa trazione leghista, forte ed unita, contro un Movimento 5S che andrà a spaccarsi progressivamente proprio su queste politiche tra le sue ali di ex destra e di ex sinistra e a perdere comunque, a seconda delle scelte, una parte o l'altra del suo già fluttuante elettorato.
Più il conflitto si radicalizza e più la Lega potrebbe crescere, come sta già accadendo anche in altri paesi nel mondo. Ed il flebile baluardo che i 5S hanno finora costituito contro l'avanzare impetuoso di una destra estrema e di governo crollerebbe in breve.
D'altra parte, basterebbe leggere le inquietanti pagine de 'L'esperimento' del giornalista Jacopo Iacoboni (Laterza, 2018), per capire come è nato ed è prosperato il Movimento di Grillo e Casaleggio, e su quali basi stia provando a realizzare il suo sogno di potere nel nostro paese, e per vedere come queste siano sin dall'origine ancorate a prospettive molto vicine a quelle descritte all'inizio di questo post, e che su queste si fondino anche le ragioni di accordo profondo tra il Movimento stesso e la destra leghista.

In questo scenario non troveranno più -e ancora a lungo- spazi di manovra né un centro simil-democristiano, né un centrosinistra blairiano o zapateriano in ritardo, né una sinistra classica che dia Potere al popolo.
L'estremizzazione è in corso, ma non va verso sinistra, si muove vertiginosamente verso destra e sempre più a destra.
Questo di Conte rappresenta ancora una mediazione ed una transizione rispetto a quel che vedremo a breve e che saranno creati in parte anche dai suoi stessi ministri e da lui stesso.
Non credo che il suo governo possa reggere a lungo dinanzi ad urti di tale portata.


venerdì 1 giugno 2018

siam tre piccoli porcellin...

Il conflitto è stato ancora una volta rinviato.
Si festeggia la repubblica, l'unità mazionale, con la solita trista parata militare.
Mattarella inneggia alla concordia e al valore delle istituzioni democratiche.
Sembra tutto dimenticato: i masanielli 5S, dopo la rabbia di piazza, si sono riappacificati con il capo ed ora passeggiano con lui per le sacre stanze.
Ma entro pochi giorni ripartirà la guerra aperta, appena saranno dileguati i lieti minuetti della festicciola di regime.

Se Bonafede terrà fede ai suoi proclami giustizialisti.
Se Di Maio farà davvero qualcosa che assomigli al reddito di cttadinanza (ma non lo è).
Se Salvini incomincerà ad attaccare la già vergognosa accoglienza ai migranti.
Se Tria e Savona si insinueranno nei meccanismi europei tentando di minarli o di riorientarli radicalmente.
Se Toninelli fermerà la TAV.
Se, se, se...
La troika (Di Maio-Conte-Salvin) contro la troika.
Staremo a vedere.

C'è un nuovo governo, comunque, e la fine del centro è ora compiutamente al centro della politica.
Anche in Spagna, Rajoy oggi ha lasciato e Podemos avrà dei ministri, come i 5S da noi.
Trump ha già stracciato gli equilibri bipartisan negli USA, e sta per saltare anche l'equilibrio centrista in Germania e in Inghilterra.
E' la fine anche di un centro-sinistra che fa il centro-destra.
Ancora una volta, per fare una politica di destra l'elettorato preferisce una vera destra, e non la sua imitazione in similpelle. Una cultura di destra ha bisogno di una politica di destra.

Ho la netta sensazione che questo governo è solo lo specchio di un paese in cui cresce il securitarismo e il razzismo, in cui non si esce dalla mitologia del lavoro e dello sviluppo (altro che decrescita!), in cui prosegue a rafforzarsi un retorico patriottismo nazionalista.
Ci sono alcuni punti condivisibili nel programma.
Ma la struttura profonda e l'egemonia politica che si è rivelata in questi 90 giorni, tra calvario e soap opera, fanno presumere che la matrice leghista si sia fatta e si farà via via più potente nella breve o lunga storia che avrà questo governo.