Allora i tuoi sogni non saranno più così tranquilli. Tu vedrai nelle tue notti il capitale, come un incubo,che ti preme e minaccia di schiacciarti. Con occhio spaventato lo vedrai ingrossarsi, come un mostro dalle cento proboscidi, che avidamente ricercano i pori del tuo corpo per succhiarne il sangue. E finalmente lo vedrai assumere proporzioni smisuratamente gigantesche, nero e terribile nell'aspetto, con occhi e bocca di fuoco, trasmutare le sue proboscidi in larghissime trombe aspiranti, entro le quali vedrai scomparire migliaia di esseri umani: uomini, donne, fanciulli. Dalla tua fronte colerà allora il sudore della morte, perché la volta tua, della tua moglie e dei tuoi figli starà per arrivare. Ed il tuo ultimo gemito sarà coperto dallo sghignazzare allegro del mostro, felice del suo stato, tanto più prospero, tanto più inumano...(Carlo Cafiero).
A chi blatera di 'regressione della civiltà', si augura che questa 'follia' finisca e trae fariseicamente buoni auspici dalle finte trattative sempre in corso e mai in corso (e che si svolgono a solo vantaggio dei sedicenti mediatori) vorrei ricordare che le civilizzazioni sono sempre state fondate sulla violenza e sulla guerra; e che la guerra non è una follia, ma è una strategia razionalmente perseguita e preparata nel tempo.
Non stiamo retrocedendo, stiamo avanzando: nel senso che abbiamo sempre seguito e secondo le premesse profonde che proseguiamo ad esaltare ed imporre ai popoli.
Se le 'libere democrazie' non volessero più giungere al punto a cui siamo, e volessero differenziarsi davvero dalle autocrazie, basterebbe una semplice mossa: abolire unilateralmente la guerra e gli eserciti, le industrie d'armi e il loro smercio.
Questo sarebbe l'unico contributo alla storia e alla pace che potrebbero dare oggi.
Ed invece, per difendersi dalle autocrazie e per difendere la libertà e la democrazia, scelgono ancora una volta la guerra ed il riarmo.
E così dimostrano che non imparano dalla storia, che non sono diverse e che non sono né libere, né democratiche.
In quella che chiamavano libertà e pace (l'ordine mondiale nato dalla fine della guerra fredda) gli Stati Uniti e la Russia stanno perdendo la guerra contro la Cina e -irreversibilmente-declinando. L'Europa unita, politicamente, non è mai esistita e continua a non esistere.
Ora Stati Uniti e Russia si fanno la guerra per tentare di vincere la prossima pace (o nuovo ordine mondiale).
Chi vincerà questa guerra e resterà superstite potrà confrontarsi, o almeno così credono- ma a spese di quasi tutti noi- contro il potente mostro cinese.
Possiamo essere certi che gli Stati Uniti non accetteranno di perdere la guerra e di perdere la faccia.
In caso di sconfitta la loro logica è da sempre quella del 'muoia Sansone con tutti i filistei'.
E noi -i filistei- in mezzo, a far solo da companatico per il loro gustosissimo panino.
Cercare di combattere la violenza colla violenza è voler spegnere il fuoco col fuoco, è inondare un paese per abbassare il livello del fiume che straripa, è scavare un buco per avere terra da colmare un altro...(Lev Tolstoj).
Se la Russia, o chiunque altro non fosse alleato degli Stati Uniti, avesse fatto la metà di quel che gli USA e la Gran Bretagna hanno combinato nel mondo e in Ucraina negli ultimi vent'anni, la Nato avrebbe già usato da tempo le armi contro di lei.
La linea rossa della belligeranza attiva è già stata ampiamente superata dall'Occidente in armi, ma la Russia -per ora- non sta attaccando la Nato.
Mentre è evidente che la Nato sta già attaccando una Russia che avrebbe già da settimane sconfitto militarmente l'Ucraina se non stesse già combattendo di fatto contro la Nato intera.
State certi che, se scoppierà un conflitto nucleare, riusciremo ancora una volta a dimostrare che stiamo reagendo e che non saremo stati noi ad aggredire.
Sarà una magra consolazione per i superstiti, se ci saranno, di entrambe le parti.
Ma ancor prima che questo avvenga dobbiamo considerare i rischi già in corso, i boomerang che già si abbattono su noi tutti:
Più la Russia trova difficoltà a marciare su terra, più resistenza armata troverà, più tempo passa e più sale l'escalation nelle tipologie di armamenti utilizzate;
Maggiore è la resistenza e maggiori sono odio e brutalizzazione verso la cittadinanza sia a distanza sia quando la guerra entra nei luoghi abitati; per difendere la capitale si è scelto di far devastare il suo hinterland e di abbandonare a se stesse le città dell'est e del sud;
Più distruzione viene prodotta e maggiore è la disperazione ed il numero dei profughi, la consistenza dell'esodo. La 'macchina dell'accoglienza' si trasformerà a breve in una 'macchina da guerra' in mano degli stati, ma anche di sciacalli senza scrupoli;
Distribuire armi a vanvera, non solo agli eserciti regolari, ma anche ai semplici cittadini e ai miliziani irregolari e mercenari, determina una situazione fuori controllo, anche da parte dei governi, ora ma soprattutto nel prossimo futuro. (pensate a quel che sta accadendo in Libia, in Iraq o andate a vedere il film Flee, per capire come questo sia già avvenuto con i talebani in Afghanistan).
Questi fattori distruggeranno la nazione ucraina e la renderanno un inabitabile deserto, straziato da scontri permanenti tra fazioni armate, diviso tra potenze straniere che se la contendono, sfruttata e colonizzata nelle sue risorse, formalmente esistente ma di fatto impotente e suddita.
Libanizzazione, balcanizzazione, coreizzazione: esattamente l'opposto di quel che diciamo di volere. Questa sarà la vittoria di Putin e/o di Biden, qualunque sia la conclusione di questa guerra (che comunque non potrà finire lì).
É caduto un bottone
dalla giacca gonfia di un politico.
Ma i bottoni ancor son tanti,
come il suo cibo. (Cristian A. Grosso)
Ma, dopo i cattivi, parliamo dei buoni.
In primo luogo, l'amatissimo eroe Zelensky.
Sembrano passati secoli quando era solo un comico che suonava il piano con il suo virilissimo membro, a mani alzate.
Ora non le alza più, combatte e sferra discorsi e colpi sotto la cintura a chiunque non gli dia retta.
Ora è certamente un buon attore, con ottimi sceneggiatori.
Peccato che non l'abbiano invitato alla cerimonia degli Oscar.
Risulta perfetto nella competizione narrativa in corso: appare vincente rispetto ai russi, almeno nei nostri media e nelle nostre menti.
Ma cos'ha di buono nella realtà (e non ad Hollywood)?
Ha fatto di tutto per non giungere ad un Ucraina pluralista ed interculturale, tradendo gli accordi di Minsk.
Ha fatto alleanza con forze neonaziste ed ha sciolto tutti i partiti comunisti e filorussi.
Sta facendo massacrare la sua popolazione, in nome della nazione e dello stato.
Però è fotogenico.
In secondo luogo, parliamo di chi assiste ed accoglie in Europa (governi, volontari, Ong).
Ci troviamo di fronte alla più grande mobilitazione umanitaria di tutti i tempi, direi.
Che non ha precedenti, visto che sino ad ora siamo andati avanti a respingimenti ed accoglienze mal gestite e forzate.
Tutto davvero commovente, ma...
Come mai siamo diventati improvvisamente tutti così buoni?
Non lasciamoci confondere: al di là delle buone intenzioni di molti volontari e dei benefici effetti nell'emergenza immediata, ritorneremo cattivi a breve.
Come sempre, gli stati utilizzeranno i profughi come arma politica per le loro convenienze interne ed internazionali: merce di scambio, strumenti di ricatto, forza di pressione.
Le organizzazioni umanitarie e di accoglienza si accontenteranno di godere dei frutti del loro opportunismo parassitario, senza fare nulla per evitare il male a monte.
Le popolazioni ospitanti non tarderanno a lungo prima di iniziare l'ennesima guerra tra poveri, quando capiranno quanto guerra e riarmo impoveriranno anche coloro che si illudono ancora di essere al sicuro e di poter accogliere altri più sfigati di loro.
Chi non lavora per abolire la guerra e l'ingiustizia lavora per il mantenimento della guerra e dell'ingiustizia.
Chi non lavora per riconoscere la catastrofe e continua a non nominarla se non per dire che siamo sempre solo sull'orlo, vuole la catastrofe.
Chi non ostacola il sorgere di sempre nuove emergenze, trae profitto, approfitta dell'emergenza.
Tolleranza, integrazione, umanitarismo, solidarietà: sono solo belle parole che nascondono il male.
Ce lo ricorderemo, quando le bombe non saranno più (soltanto) alla tv.
PS: Le citazioni sono tratte da 'Le vene, l'anima, il sangue, l'anarchia' del giovanissimo algherese Cristian Augusto Grosso (Catartica, 2020)