giovedì 7 aprile 2022

propaganda e verità

Per quel che può servire proseguire a ragionare ed argomentare (cioè 'nulla' se volessimo fermare la guerra e la catastrofe, ma 'qualcosa' per noi che vogliamo continuare a dire quel che pensiamo e capiamo e a dircelo, almeno tra noi...), riprovo a distinguere (esercizio quasi impossibile in guerra) tra propaganda e verità.

E lo faccio criticando l'Occidente, proprio perchè ne faccio parte e perchè dò per scontato che i regimi autocratici come la Russia non possano far altro che vivere di propaganda e di repressione della critica interna.

Mi rivolgo quindi alle nostre post-democrazie liberali, utilizzando gli spazi che ancora ci lasciano.

1. Propaganda: La Nato afferma che armare l'Ucraina abbrevia la guerra e porterà la Russia a trattare anticipatamente e con minori pretese.

Verità: La Nato afferma che questa guerra potrebbe proseguire molto a lungo (settimane, mesi, anni...), trasformandosi in un conflitto armato a bassa intensità, cioè una guerra permanente.

La contraddizione tra i due asserti si scioglie osservando quel che già sta accadendo: dopo un mese e mezzo stiamo entrando solo ora nella fase più acuta dello scontro e dei massacri su terra.

L'escalation è in corso e diverrà sempre più irrefrenabile

E i mass media ci tortureranno ancora a lungo, con le loro infinite trasmissioni e dibattiti, spettacoli pornografici del dolore, ennesimi brutali lavaggi del cervello infodemici, come già appena accaduto con la pandemia (prova generale della guerra, come già più volte previsto qui).


2. Propaganda: La Nato afferma di non essere in guerra con la Russia e di aiutare l'Ucraina a difendersi da un'aggressione, in linea con la propria 'ragione sociale', puramente difensiva.

Verità: La Nato è in guerra con la Russia, per ora solo attraverso l'Ucraina; è dotata (e la dota) di armamenti difensivi ed offensivi.

Se gli Stati e le alleanze militari volessero soltanto difendersi dovrebbero produrre e approntare soltanto armi che difendano da un'aggressione altrui; se questo accadesse, dovrebbero soltanto difendere i propri cittadini e territori da attacchi esterni.

Paradossalmente, proprio la no-fly zone, ad esempio, sarebbe una strategia difensiva e non offensiva, in quanto impedirebbe il sorvolo di aerei nemici. Non la si applica perché chiarirebbe il coinvolgimento della Nato, svelando apertamente la verità e negando la propaganda di cui sopra, e provocherebbe-giustificherebbe un'espansione della guerra verso di essa (cioè di noi) da parte della Russia.


3. Propaganda: Draghi afferma che dovremmo scegliere tra la pace ed i condizionatori accesi.

Verità: Lo Stato italiano preserva la sua 'pace' proseguendo a tenere accesi i condizionatori (e le sue aziende) comprando il gas russo.

La contraddizione non c'è: quel che sta finendo non è 'la pace' (come titola il nuovo 'Limes'), ma la 'nostra pace'.

La 'nostra pace' è sempre stata 'la guerra' per altri. Ora lo sta diventando anche per noi.

Questa è l'unica, ma sostanziale, differenza.

E stiamo facendo (fare) la guerra soltanto per provare ancora una volta a far soffrire altri e non noi.

Ma sarà dura, alla lunga, far riuscire il solito gioco delle tre carte: l'Europa rischia grosso da subito (sia militarmente che economicamente) , pur di permettere agli Stati Uniti di durare ancora un po' sul fronte più decisivo, quello anti-cinese: qui l'accerchiamento del vero nemico americano procede soprattutto sul versante del Pacifico, più che su quello atlantico, e condurrà alle prossime guerre, ben più devastanti e globali dell'attuale.

Quando Russia ed Europa conteranno ancor meno, dopo questa guerra: l'una, perché -sfiancata e logorata da spese militari e sanzioni- sarà divenuta solo un satellite della Cina; e noi, perché da sempre incapaci di svincolarci dai ricatti statunitensi, saremo devastati da ulteriori, distruttivi sviluppi della guerra permanente che si appalesa e tetra ci angoscia all'orizzonte.









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