mercoledì 30 aprile 2025

oltre il giardino

 Ieri, con i miei studenti ed alcuni amici ed amiche, abbiamo vissuto un esperienza di  'deriva'.

Una camminata insieme, nel parco, orientati soltanto da ispirazioni ed eventi, rivelazioni ed apparizioni che di volta in volta si presentavano ai nostri occhi.

Un segno che ci direzionava nella Zona, che spezzava la stasi e ci muoveva verso l'ignoto.

La natura ci chiama e ci insegna qualcosa, sempre. 

Ma è decisivo saper attendere, fermarsi, ascoltare, renderci di nuovo capaci di darci tempo e spazio -soprattutto mentale-, accogliere il vuoto e il silenzio.

Abbiamo incontrato e seguito dei parrocchetti verdi, farfalle, pollini nell'aria, una tartaruga che deponeva le uova, una musica alla chitarra di una ragazza ignara di avere un pubblico alle spalle.

Il tutto con una concentrazione ed un interesse crescenti: un'apertura verso qualcosa d'altro, un'esperienza d'altri tempi e ancora attuale, che -nella presenza del solo presente- ci permette -almeno per un attimo- di evadere dall'ansia della prestazione e del futuro.


Nel frattempo, in Spagna e Portogallo, il blackout ha costretto milioni di persone a vivere una giornata senza elettricità, senza metro, senza luce ed, in gran parte, senza connessioni.

Al di là degli inevitabili disagi, un'occasione per uscire dalla comfort zone, dalle abitudini consolidate, dai rituali di ogni giorno, dalla virtualità.

Molte persone hanno ripreso a comunicare di persona e a voce, a suonare la chitarra e a cantare per strada. Per darsi coraggio nel buio che avanza.

E' da un mese che vivo a casa mia senz'acqua corrente e senza bagno, per dei lavori di rifacimento urgenti.

Vado a raccogliere acqua al giardinetto con bottiglie e bidoncini, uso i bagni pubblici del Comune o dei bar.

Disagevole, certo.

Ma anche curiosamente aperto al possibile, decrescente e solidale. Divertente, quasi.

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