La forza è la facoltà di muovere come si vuole un altro corpo, e necessariamente si muove un altro o tirandolo o spingendolo, o sollevandolo, o schiacciandolo, o comprimendolo (Aristotele, Retorica, 1361b, 15)
'Stanno venendo uno ad uno a baciarmi il culo', sintetizza icasticamente ed efficacemente il tycoon.
'Il bazooka è lì, pronto all'uso', dichiara l'agitato portavoce dell'Europa.
'Siamo pronti a lottare', declamano i cinesi, colpiti da dazi che vanno ora oltre il 100%.
Picchiare forte e duro è l'unica arma che resta quando alle regole della violenza strutturale coperta (sancite per decenni da ONU, WTO e CPI, istituzioni ora saltate e umiliate dagli stessi paesi 'civili' che le avevano create) si sostituisce la violenza aggressiva, esplicita e diretta delle parole e dei comportamenti.
Ora dobbiamo e possiamo solo stare a guardare, per aspettare di capire chi vincerà questa guerra (commerciale) e quella prossima (militare).
Così siamo ridotti, in questa 'democrazia'.
La fortuna è causa dei beni che sfuggono al calcolo: ad esempio se uno è bello mentre gli altri suoi fratelli sono brutti; oppure se qualcuno ha trovato un tesoro che altri non avevano visto; oppure se il dardo ha colpito il vicino e non lui; oppure se non essendo egli solo venuto in un luogo dove sempre veniva, gli altri che vi venivano per la prima volta, vi perirono… (idem, 1362a, 5-10)
L'Indonesia è il primo paese ad offrirsi per ospitare i fratelli palestinesi che lasciassero Gaza o la Cisgiordania.
Il fronte islamico inizia ad arrendersi a Trump e Netanyhau.
Il campo di sterminio che Israele ha organizzato scientemente sin da subito dopo il 7 ottobre, appoggiato da tutto l'Occidente, inizia ad ottenere i suoi dividendi:
la Terra Promessa agli ebrei sta per tornare ai sionisti, intera e indivisa. Saranno eretti i resort sulla costa insanguinata.
Ed Israele -statene certi- ci guadagnerà ancora. E non pagherà dazio.
Sul fatto che vi sia colpevolezza non vi sarà mai riconoscimento; in caso contrario non vi sarebbe bisogno di processo. Parimenti anche i consiglieri spesso lasciano perdere gli altri fini, ma non riconoscerebbero mai che le cose che consigliano siano dannose o che quelle che sconsigliano siano utili...(idem, 1358b, 35)
'Mi amo troppo per stare con chiunque', ha scritto Sara Campanella, l'ennesima ragazza uccisa qualche giorno fa a Messina.
E tutti a mettere la frase in risalto, sugli striscioni e nelle pubblicità, nei media e sui social.
Una frase che -se la ben intendo- mi spaventa quanto i suoi uccisori.
E mi inquieta il fatto che altri la utilizzino come slogan positivo.
Ma cosa può significare (la frase stessa ed il suo uso successivo) ?
Perché è considerata una frase contro la violenza e non (come mi appare) un incitamento ad essa?
Qualcuno può aiutarmi a capire?
È " il tempo della povertà estrema" - per dirla con Heidegger... E, nel deserto dell' insensatezza, si erige suprema la celebrazione dell' individualismo assoluto, integralista e violento, politicamente corretto, pronto a mettersi in posa nelle chat e nei cosiddetti social media... Schermi in cui si riflette il nichilismo e dove l' egotismo viene esaltato e pontificato con intenti tragicamente omologanti.
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