venerdì 4 aprile 2025

dazi... so' cazzi!

La guerra commerciale è iniziata, la pax romana globalizzata è finita.

Gli Stati Uniti, dopo aver massacrato mezzo mondo ed aver colonizzato il nostro continente per quasi un secolo, ora si ergono a vittima di ingiuste tassazioni da rapina di cambogiani e bengalesi, oltre che del furbesco parassitismo europeo.

Il modello vittimario israeliano funziona, continua, si rafforza e si espande. 

Il declino statunitense procede ed altre sue mosse disperate si paventano all'orizzonte (tra cui, la guerra).

E giustifica il circolo della violenza sedicente difensiva: rivalse, estorsioni e ritorsioni, vendette, riarmi.


L'Unione Europea non sarà da meno, c'è già dentro sino al collo (sia nella logica della ritorsione che nel declino).

L'escalation è nelle cose, non si riuscirà a fermarla, checché ne pensi e dica la Meloni (che sta assumendo una posizione prudente e ragionevole, ma perdente).

Dazi e controdazi si susseguiranno, perché la logica della guerra che avanza non potrà essere che questa.

Così come accaduto in Ucraina e Palestina, si parla di trattative e negoziati, ben sapendo che sono solo parole che servono soltanto a coprire gli strappi irrimediabili della realtà.

E la realtà ci dice che l'attacco ai decadenti sistemi liberal-democratici è in corso, e la loro catastrofe lascerà gloriose vittime sul campo.


Russia, Cina e India stanno a guardare, e ne godono.

Dopo aver tolto Africa e Asia all'Occidente, ora si apprestano a spolpare USA ed UE, strani alleati in guerra fra loro.

Cosa volere di meglio?

La distopia fantascientifica di un impero asiatico (un neo-zarismo maoista-leninista-induista) si avvicina.

Gli Stati Uniti lo sanno e -mentre si industriano a far fuori noi europei- si preparano già ad affrontare in una guerra indo-pacifica il loro vero nemico del XXI secolo.

Quelle che vediamo oggi sono soltanto le sue prove generali.

Il che non può consolarci, ma ce ne evidenzia i contorni in termini storici e geopolitici.

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