martedì 28 giugno 2022

antifascismo neofashista

Dopo gli annunci è successo: la senatrice a vita Liliana Segre ha visitato con l’influencer Chiara Ferragni il Memoriale della Shoah di Milano. Una visita avvenuta nei giorni scorsi e di cui solo oggi le due protagoniste hanno parlato. “La nostra è stata una visita semplice, da nonna a nipote, un incontro tra generazioni, ma anche un passaggio di testimone“, ha dichiarato Segre spiegando il perché dell’invito che ha deciso di fare all’imprenditrice. “Quando i testimoni oculari non ci saranno più, dovremo fare affidamento su tutti quei cittadini che vorranno prendersi in carico la responsabilità di ricordare. Chi meglio di Chiara Ferragni allora, che ogni giorno parla con 27 milioni di persone?”, ha dichiarato.
 
Questa è la dimostrazione che non basta essere ebrei ed essere stati perseguitati per avere un'intelligenza della storia presente e dei suoi domini ed incubi attuali e prossimi.
E di quanta idiozia ci circondi, sia dei giovani che dei vecchi (proprio quelli che dicono di aver appreso qualcosa dalla storia, e che ci invitano a non dimenticarla).
Dire che la Ferragni possa divenire nuova testimone dell'antifascismo e dell'antinazismo, proprio lei che rappresenta il simbolo del neo-fashismo fashionista totalitario oggi dominante, fa capire a quale retorica siamo sottoposti.
Alla retorica dell'antifascismo fascista e del fascismo antifascista, a cui siamo abituati da decenni, ma che ci sta finalmente per lasciare.
Ed alla retorica dei testimonial (ambasciatori dell'Onu, cantanti e attori strapagati e strafighetti che si impegnano per le cause umanitarie, per farci vaccinare, per sorridere ai negretti, etc etc)
Ed alla retorica di un'establishment che vuole farsi anche intellighenzia, spacciarsi per chi può e sa fare cultura e politica, ma non ha alcuna visione di quel che è stato nè tantomeno di quel che sta avvenendo, ed ancor più di quel che sta per avvenire.
 
 


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