Ieri, Netanyahu -a chi lo accusava di crimini e genocidio (solo perchè sta spianando Gaza e decimando i suoi abitanti, in fondo...)- ha detto che quelli che lo attaccano 'sono solo un branco di ipocriti!'. Impossibile dargli ragione su quel che sta combinando insieme ai suoi ministri e alla maggioranza del suo popolo. Ma sarebbe l'ennesima nostra ipocrisia dargli torto su quel che dice di noi, dei nostri governi e dei nostri parlamenti, italiani e occidentali (per non parlare dei cosiddetti amici dei palestinesi, i paesi arabi). Sì, siamo soltanto un branco di ipocriti.
Lo stesso vale per quel che riguarda l'atteggiamento verso la Flotilla, ora in viaggio. Nessuno o quasi la attacca apertamente, ma nessuno o quasi la appoggia davvero. Dicono che la tuteleranno, ma sotto sotto -in tanti- sperano che siano mazzolati ben bene dagli israeliani. Se qualcosa di grave accadrà, come ritengo probabile, qualcuno fingerà di stracciarsi le vesti, altri si dissocieranno (come sta accadendo ora per l'azione dell'IDF a Gaza), ma in fondo -in cuor loro- i più festeggeranno. Colpirne cento per educarne milioni, è la logica della paura, la logica di sempre.
E così funziona anche nei confronti di Trump e di chiunque aggredisca gli altri, facendo il bello ed il cattivo tempo, in barba a regole, leggi e diritti. Lo si critica, ci si ironizza sopra, si minimizza, ci si dichiara preoccupati ed inquieti, ma -alla fin fine- quel che permane è la sensazione che tutti -se potessero- farebbero come lui: dal più grande degli Stati al più umile dei cittadini. Quando si arriva al punto a cui siamo giunti l'unica possibilità che resta alla maggioranza delle persone (fatti salvi i santi e gli esseri moralmente esigenti, sempre più rari o ritirati..) è quella di 'identificarsi con l'aggressore'. Verso Trump (ma anche verso Musk o Meloni o Putin...), quel che prevale -sotto il velo di un ipocrita dissenso- è una malcelata ammirazione, se non un'invidia sempre meno nascosta (il che si rivela proprio nel fatto che -alla fin fine- chi ancora vota va a votarli).
Guardate cosa è avvenuto dopo l'assassinio politico di Kirk: ora -se provi a dire che era un nazista- diventi un complice dell'omicida. Così come -se contrasti il sionismo- vieni immediatamente accusato di antisemitismo. E queste repliche ti arrivano addosso non solo da nazisti o sionisti, ma anche da intellettuali liberal-democratici o anche da 'gente di sinistra'. D'altra parte, molti di loro sono gli stessi che -solo poco tempo fa- parlavano di 'resistenza partigiana' degli ucraini o di 'diritto alla sicurezza e alla risposta' degli israeliani. E che ancora oggi vogliono la 'distruzione di Hamas', anche se questo significa la distruzione della Palestina intera. E sono gli stessi che -da inossidabili farisei quali sono- dicono di voler riconoscere lo Stato di Palestina proprio ora che sono sicuri di averlo fatto fuori per sempre (se non come futuro fantoccio in mano a sauditi o protettori di turno), insieme alle persone che avrebbero dovuto abitarlo.
Nel piccolo, a proposito di sepolcri imbiancati, ho assistito l'altro giorno ad una marchetta organizzata dall'Istituto Treccani in piazza del Carmine a Cagliari. Questa ed altre iniziative -nell'intendimento dell'ineffabile Giunta di centro-sinistra- si propongono l'obiettivo di proteggere quella piazza da spacciatori, extracomunitari e barboni, attraverso la cultura e la presenza sociale. Idea meritoria, che va però di pari passo con la trasformazione di quell'area in un primo verso esperimento di 'zona rossa' in città, perennemente perlustrata da polizia e videocamere. Detto questo, l'altro giorno, l'ineffabile dirigente esperto, sostenuto dall'altrettanto esperta di comunicazione della Regione, ci ha dato la soluzione per eliminare le liste d'attesa e permettere di accedere alle visite con celerità ed efficienza: aumentare il numero e l'anticipo delle disdette da parte dei cittadini, in modo tale da liberare dei posti per gli altri richiedenti. Non una parola sulla mancanza (o lo sciupìo) delle risorse e del personale, sul malaffare dell'intra moenia e dell'extra moenia, sull'inefficienza del sistema, sulle inadempienze dei politici e dei professoroni sui loro scranni. No: il problema è che i cittadini non sono ancora abbastanza civili, vanno rieducati e paternalisticamente invitati a collaborare, oppure a sentirsi in colpa. E' lo stesso procedimento che si utilizza per la catastrofe ecologica: non si fa nulla, anzi si prosegue ad inquinare e a produrre veleni, ma sono le persone che devono sentirsi colpevoli se non mangiano gli yogurt biologici o non sanno riciclare a puntino la plastica.
Scusa la volgarità, ma se qualcuno accusa Kirk di essere un nazista è semplicemente un coglione
RispondiElimina