Il tempo delle illusioni è finito (Ursula von der Leyen)
La rivoluzione dettata dal capitale sta sostituendo una vecchia oligarchia, ancora mediata dal potere politico dei partiti tradizionali, con una nuova oligarchia plutocratica che ora prende direttamente ed apertamente il potere in forma di dominio autocratico e post-democratico.
L'anarco-capitalismo finanziario e militare, che già ci governava per procura e sotto copertura liberal-liberista, può ora scoprirsi apertamente e giungere ad una sua nuova fase, che non prevede più, neppure formalmente, l'esistenza del vecchio sistema, dopo averlo parassitato per decenni.
L'ascesa dei partiti d'estrema destra ne rappresenta soltanto l'epifenomeno superficiale.
E non serviranno, se non a rinviarla inutilmente e a renderla ancora più estrema quando giungerà al governo (come dimostrano le esperienze recenti del post-Biden e del post-Draghi), gli escamotage giuridico-elettorali che l'ancient regime oligarchico sta escogitando in Francia, in Germania e, in questi giorni, in Romania, pur di tentare di rimanere al potere per qualche mese o anno in più.
Tutto questo farà irritare ancora di più gli elettori, già inveleniti dalle menzogne, dall'impotenza e dall'impoverimento, che non potranno fare altro che astenersi o votare sempre più a destra, così come sta già avvenendo ovunque in Europa e nel mondo.
Noi, qui in Italia, abbiamo già vissuto l'esperienza di un piccolo Trump. Berlusconi ha tentato ripetutamente di fare quel che ora sta provando a fare il potente ciuffo biondo: i diktat bulgari contro giornalisti e autori satirici, la sua visione imprenditoriale della politica, i rapporti intimi sul lettone di Putin, gli infiniti processi giudiziari per i suoi sbandamenti erotici e fiscali.
Per quanto sia stato ormai santificato (ed eletto e rieletto, come Trump, nonostante tutto questo), non possiamo dimenticarlo.
Ma i tradizionalisti del regime 1 erano allora ancora troppo forti: pian piano sono riusciti a democristianizzarlo e a trasformare il suo partito in quel che ora è Forza Italia; attraverso le borse e i mercati lo costrinsero, obtorto collo, a dimettersi e imposero al suo posto i garanti tipici del solito ordine centrista (Monti, Letta, Gentiloni, Draghi).
Che succederà oggi? Trump riuscirà ad attraversare incolume gli scossoni della borsa, che già si annunciano? Riuscirà a realizzare quel che ha in mente? A non farsi uccidere (politicamente o fisicamente)?
Non si può ancora dire.
Colui che teme di essere conquistato è sicuro della sconfitta (Napoleone Bonaparte)
Una cosa è certa: non saranno le ridicole manifestazioni pro-Europa a fermarlo. E neppure tutti i soldi che la UE riuscirà a buttare nel riarmo.
Anzi, lo favoriranno:
- mostreranno tutta la debolezza e le divisioni dell'Unione Europea e dei suoi cittadini (l'appello del 15 marzo è già una stupida accozzaglia cerchiobottista da Repubblica, sfatta di roba che non sta insieme: stolido panciafichismo, assurdo securitarismo, patriottismo senza patria, melenso e disperato speranzismo, malcelato paurismo),
- renderanno il nostro continente sempre più a rischio di guerra (non tanto contro i fantomatici russi, ma tra le stesse nazioni europee, per le quali si approssima la fine del loro provvisorio armistizio, che è durato ottant'anni ma non andrà ancora molto oltre, se Germania, Francia e Gran Bretagna riprendono a cantare -con una funerea gioia già vista- i loro inni di guerra),
- finanzieranno gli stessi USA, comprando loro gran parte delle armi di cui dicono di aver bisogno per far paura ai cosacchi.
Ma, mentre qualcuno - impotente com'è- perde tempo a far cortei o petizioni, i popoli dovranno vivere per un po' tra due regimi dispotici in lotta tra loro, in attesa di capire chi vincerà: se la solita palude del deep state centrista - le cui èlites appaiono sinceramente sfatte e boccheggianti, ma ancora dotate di varie frecce al loro arco e non disposte a morire senza combattere- o il furore estremista del regime 2, quello dei nuovi imperiali padroni del mondo.
Quel che si può prevedere è che ci si trovi davanti soltanto alla prima fase di uno scontro (quello tra Trump-Putin contro mezza Europa e mezzi USA, cioè tra regime 2 e regime 1). Se e quando questo si risolverà -chiunque vinca o perda- si potrà entrare nella fase in cui gli imperi si scontreranno tra loro per la supremazia del mondo (e lì anche la Cina sarà tentata, forse costretta, ad entrare direttamente in ballo, cioè in guerra...Taiwan -infatti- è sempre lì, che bolle...).
Vedremo, a quel punto, che ne sarà stato dell'Europa unita (probabilmente -e meritatamente- annichilita già nella prima fase) e delle potenze regionali attuali (la stessa Russia (abbandonata dagli Stati Uniti in men che non si dica?), India, Pakistan, Iran, Turchia, i sauditi…) che non potranno più -presumibilmente- barcamenarsi a giocare su più tavoli come ancora oggi tentano di fare, seppure con spazi di manovra ed esiti sempre più limitati.
Staremo -purtroppo- solo a vedere.
A meno che non ci si svegli, finalmente. Ma -impastoiati come siamo tra fake news e reti digitali- non vedo come.
Ma "svegliarsi", cosa vorrebbe dire, nella pratica?
RispondiEliminaE, in tutto questo, il movimento nonviolento sceglie di aderire alla manifestazione del 15 marzo...
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