martedì 23 novembre 2021

cattivi maestri

 

Quando il Mattarella interviene trepidante sugli scranni a lui concessi e difende scienza e vaccini mi viene sempre da accomunarlo agli avvocati Taormina e Bongiorno quando difendono i loro imputati: immediatamente mi viene da pensare che questi ultimi siano colpevoli.

É sufficiente per me veder apparire quei loro avvocati.

Così vale per il succitato: la sua retorica mi fa subito sospettare.

E mi fa pensare che debba difendere qualcuno o qualcosa che non sta funzionando.

Quando, ieri, ha dichiarato pomposamente che la scienza ha vinto il suo referendum per 9 a 1 contro gli anti-scienza ho pensato: ma allora vi piace proprio vincere facile?

Ammettiamo pure che la metà degli italiani si sia fatto il vaccino volentieri e credendo nella scienza.

Ma almeno l'altra metà è composta da persone che non credono più a nulla, tanto meno alla scienza, e che -pressate da un impressionante lavaggio del cervello- sono soltanto impaurite, conformiste ed obbedienti. Riflesso d'ordine, identificazione reattiva col pre-potente: microfascismo quotidiano, direbbe Guattari.

E da altre che hanno soltanto dovuto piegare la testa ad un comando e ad un obbligo, pur di non perdere il lavoro o di non farsi tamponare a pagamento e ad ogni piè sospinto.

E da altre che -nonostante tutto e sempre più incazzate - stanno proseguendo a non vaccinarsi.

Parlare di vittoria della scienza, e soprattutto per 9 a 1, non ha proprio senso.

E se lo fa proprio ora, non sarà proprio perché proprio ora la vaccinazione sta mostrando la corda?


Ci era stato detto e giurato, con assoluta ed incontestabile certezza, che il vaccino ci avrebbe condotto all'immunizzazione, che avrebbe rappresentato la soluzione finale, l'arma totale contro il virus, l'uscita dal tunnel. Non sta accadendo, proprio per nulla.

Non sarebbe stato più onesto riconoscere da subito i limiti delle proprie scelte?

Non sarebbe più onesto ora ammettere che è stato un errore affidarsi ai soli vaccini e che, scientificamente, sarebbe meglio procedere con altrettanta decisione anche per altre strade?

Proseguiranno invece ancor più, nella logica del 'più uno', come sempre quando non si riconosce che 'la soluzione è il problema'.

E ci costringeranno al super green pass e alla terza dose (e alla quarta e alla quinta...).

E vaccineranno – con una pervicacia sempre più ossessiva- bambini, animali e termosifoni.


Ma i governanti che ci dominano non si illudano a loro volta.

L'avanzare di un affidamento passivo e fideistico delle masse non vuol dire crescita della fiducia personale e sociale nei loro confronti.

Costringere la gente a vaccinarsi e proseguire con il gioco dei premi e la tagliola delle punizioni non potrà mai portare ad una vera responsabilizzazione.

Non è un referendum democratico quello che porta gli elettori ad un voto obbligato, in cui non è permesso dalla legge né votare contro, né astenersi.

Tutto questo il Mattarella, dietro la sua arringa a difesa di intemerati colpevoli, ha colpevolmente nascosto.

1 commento:

  1. Sarebbe stato più onesto riconoscere i limiti delle proprie scelte". Ma, a mia memoria, non ho mai sentito un politico farlo, se non talvolta quando si è ormai ritirato. Il vaccino serpentinamente obbligatorio è probabilmente più dannoso di un vaccino chiaramente obbligatorio. Ma credo sia solo un esempio, per quanto attuale, delle innumerevoli costrizioni perverse che tutti subiamo, da quando la tecnologia digitale detta legge, senza legge. Carlo

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