mercoledì 25 giugno 2025

alcune voci dal vuoto pneumatico

Mentre le bugie si susseguono (Abbiamo distrutto il nucleare iraniano...), i ritornelli non cambiano (Si vis pacem, para bellum, ...), le mitologie non si pentono di se stesse e proseguono ad illudersi (Abbiamo chiuso la guerra, come ad Hiroshima...), le finanze degli stati si convertono al riarmo (Grazie Trump, dice Rutte, l'Europa pagherà!), i fakes si diffondono (Chi paga per farci vedere i video di Israele che aiuta Gaza su YouTube: la nostra indagine su Google Ads)

alcune voci si dissociano o offrono almeno un pò più di chiarezza sulla situazione.

Vengono dal mondo dei governanti-armieri, paradossalmente più a sinistra di chi si dice tale: 

Sanchez: "Non aderiamo al 5% di spese militari". Il video

Crosetto: "La Nato non ha più ragione di esistere, Ue e Onu non contano niente"

Oppure dalla Coop:

Gaza Cola, arriva sugli scaffali dei supermercati Coop e scompaiono alcuni prodotti israeliani | Wired Italia

Poca roba, nel disastro.

Ipocrite foglie di fico.

Certo.

Ma almeno tracciano anche altre possibilità di visione e di lotta.

Mostrano almeno un qualche barlume di lungimiranza, nel deserto in cui vaghiamo.

Oltre l'esistente, oltre il silenzio e la collusione, oltre la guerra come unico orizzonte di possibilità.


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