Mentre le bugie si susseguono (Abbiamo distrutto il nucleare iraniano...), i ritornelli non cambiano (Si vis pacem, para bellum, ...), le mitologie non si pentono di se stesse e proseguono ad illudersi (Abbiamo chiuso la guerra, come ad Hiroshima...), le finanze degli stati si convertono al riarmo (Grazie Trump, dice Rutte, l'Europa pagherà!), i fakes si diffondono (Chi paga per farci vedere i video di Israele che aiuta Gaza su YouTube: la nostra indagine su Google Ads)
alcune voci si dissociano o offrono almeno un pò più di chiarezza sulla situazione.
Vengono dal mondo dei governanti-armieri, paradossalmente più a sinistra di chi si dice tale:
Sanchez: "Non aderiamo al 5% di spese militari". Il video
Crosetto: "La Nato non ha più ragione di esistere, Ue e Onu non contano niente"
Oppure dalla Coop:
Poca roba, nel disastro.
Ipocrite foglie di fico.
Certo.
Ma almeno tracciano anche altre possibilità di visione e di lotta.
Mostrano almeno un qualche barlume di lungimiranza, nel deserto in cui vaghiamo.
Oltre l'esistente, oltre il silenzio e la collusione, oltre la guerra come unico orizzonte di possibilità.
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