venerdì 20 giugno 2025

biosemiotica del gioco, tra violenza e nonviolenza

 

Oggi ho presentato una relazione ad un convegno sulla biosemiotica.

Eccola, molto in sintesi:


Bateson (USU p.24): Il grosso dei nostri problemi personali, interpersonali, internazionali ed ecologici nasce dalla trasformazione di una distinzione in una separazione e di questa in un'opposizione. 


FASE 1.DISTINZIONE

L'acquisizione e lo sviluppo dei linguaggio verbale va a distinguere 

-l'uomo dall'altro-vivente-eterospecifico-non parlante;

-gli umani tra loro:

-distinguendoli per lingua e quindi costruendo le condizioni per l'esistenza di nazioni-stato monolinguistiche;

-distinguendoli tra alfabeti ed analfabeti;

-distinguendoli fra adulti (parlanti) e bambini (in-fans, non parlanti e quindi minori-minorati)

La superiorità gerarchica Maggiore-minore è così costituita a vari livelli ed in vari contesti (linguistici, educativi, politici, sociali) 

Bateson ed Huxley (VEM pp.166-7) descrivono però questa superiorità come perdita di grazia (dis/grazia), una fonte di dis-integrazione che allontana gli uomini -rispetto agli animali- dall'avvicinarsi al linguaggio di Dio (che è incapace -a differenza dell'homo loquens- di inganno e di fraintendimento).  


FASE 2. SEPARAZIONE 

Bateson in VEM p.416 insiste a ricordarci che il gatto che miagola davanti al frigo ci chiede il latte (livello di comunicazione-contenuto-notizia), ma simultaneamente ci dice 'dipendenza, dipendenza!' (livello di meta/comunicazione-relazione-comando)

Ed in USU pp.369-70 ci ricorda che il linguaggio metaforico e metacomunicativo è inevitabilmente più antico, più potente e più esteso di quello verbale-analitico nella costruzione di relazioni biosemioticamente significative e vitali: nei suoi famosi 'sillogismi in erba' si esprime l'idea che la natura si sia infatti organizzata per milioni di anni ben prima dell'insorgenza dei linguaggi verbali (VEM pp.193-4).

Vari autori hanno confermato in tempi più recenti questa visione: cito qui le reti micorriziche ed i processi di 'inosculation' (UW pp.81-86), i processi rizomatici in Deleuze-Guattari (MP), i pensieri delle foreste in Kohn (CPF) l'evoluzione della bellezza e l'autonomia dell'estetico in Prum (EB), l'empatia uomo-animale in De Waal (UA).


FASE 3.DIVISIONE-SOVVERTIMENTO

Bateson ci rende consapevoli (ad es. in USU p.457) si come si sia determinata una crescente divisione tra umano e non umano nel passare dalla relazione alla funzione (utilitarismo, produttivismo, estrattivismo)

In MP (cap.4), Deleuze Guattari dichiarano: il linguaggio non è la vita, dà ordini alla vita!

Un'entità incorporea vuole assumere il comando, il controllo disciplinare dei corpi, configurandosi come dispositivo funzionale agli scopi di cui sopra.

Il regime semiotico della comunicazione verbale logicizzata a fini di efficienza e funzionalità produttiva e progettuale va a porsi cioè come cornice superiore rispetto a quello non-verbale: il numerico si fa comando e non più solo notizia, sostituendosi al potere nella gerarchia biologica della comunicazione; assistiamo così all'insorgere, da un lato, ad una lotta tra poteri: verbale-numerico (antroposemiotica-civilizzazione) versus non-verbale-analogico (biosemiotica), dall'altro, proprio a causa di una gerarchia biosemiotica invertita-sovvertita, essa produce dualismi dividenti/divisori, con conseguenti ed evidenti effetti: nevrosi per gli umani (disagio della civiltà), divisione mente/natura (io/non-io), coscienza/incoscienza, trascendenza/immanenza, anima/corpo, antropocentrismo versus ecocentrismo.


FASE 4.TOTALIZZAZIONE-DOMINIO

I tentativi di logicizzazione del mondo e del vivente, partiti perlomeno dal secolo XVI, hanno lanciato il loro attacco frontale al legame uomo-natura nel XIX sec. (positivismo, fallito), nel XX sec. (neo-positivismo, fallito) e nel XXI sec. col neo-neo-positivismo (dataismo, che pare invece sulla via del successo), consistente oggi in un tentativo pressante e apparentemente irreversibile di macchinizzazione-digitalizzazione-virtualizzazione dell'umano (comportamentismo, automazione, machine learning)

Alcuni effetti paradossali appaiono all'orizzonte:

Per Agamben (CD) il dispositivo è un estremo tentativo di far riacquisire all'uomo gli automatismi animali perduti (neo-istinti che evocano la grazia della facilità-immediatezza-gratuità degli atti tecno-digitali)

In Kahneman (PLV): il sistema 2 dei pensieri veloci ci rilassa e ci fa economizzare energie andando a prevalere sul sistema 1 dei pensieri riflessi e lenti;

Baricco esalta in IB e TG (riportati anche in FIM p.39) la figura del surfer senza profondità e capace di conoscenze nuove e anti-formalizzate-antiaccademiche: la Rete internet viene così presentata come ritorno dell'immagine e trionfo dell'icona sulla parola (segni di libertà e progresso).


FASE 5.RIAVVICINAMENTO FORZATO

L'analisi che propongo, invece, ci fa vedere come i segnali analogici riprendano potere, ma se e solo se ormai inquadrati in una cornice totalmente e prepotentemente  digitalizzata (l'analogico è usato solo come mezzo efficace di persuasione ed attrazione dopaminica all'interno di circuiti preformati da coazioni algoritmate): le emozioni di trasformano-mistificano in emoticon, i sentimenti in sentiment, la realtà in reality, la società in social, il gioco in gamification (RIG), le capacità in prestazioni/performances.

L'ipotesi di rischiare un aumento della diffidenza tra umani e analoghi tecnologici (robot) nell'eccesso di somiglianza in fase di mirroring-rispecchiamento (VCR p.33) trova oggi la sua risoluzione in un avvicinamento reciproco (robotizzazione degli umani che deve procedere parallelamente con l'umanizzazione dei robot): per poter vivere con i robot, sempre più simili a noi, dobbiamo imparare a vivere come i robot.

Quel che Bateson paventava come perdita dell'inquadramento (VEM pp.220-1 e 247) si realizza: si perde la distinzione vitale tra gioco e non gioco, tra mappa e territorio, tra finzione e realtà: il 'come se' ludiforme della second life va a porsi come sostitutiva della first, si impone come unica realtà vera al posto del reale, determinandosi così come falsa (HHL, cap.1).


6.ESAMI di NATURITA'

Quali sono gli effetti evidenti di questa perdita dell'inquadramento?

Fragilità-ansia-paura-passività-depressione, da un lato, omologazione, rabbia, aggressività, ipereccitazione, iperattività dall'altro.

Si potrà uscire (vivi?) dall'Antropocene, da questa catastrofe in corso? C'è da dubitarne.

Il gioco ci propone comunque dei possibili antidoti:

-accentuare la nostra disposizione ai risk-play, all'avventurismo, quali arricchimenti della vita reale, per uscire dall'immunizzazione (IM), dalla neutralizzazione del conflitto e dal securitarismo (PMP), dal soluzionismo tecnologico (GA-CN)

-sfavorire i processi di adattamento/resilienza favorendo quelli di accomodamento/resistenza/non collaborazione attiva (HHL, capp.3 e 9);

-favorire i processi che accrescono l'(auto)regolazione, riducano la regolamentazione (antiburocraticismo), depotenzino la regolarizzazione (democrazia democratizzata versus democratura tecnocratica) (PI, PH) 

-uscire dall'antropologia umanistica e avvicinarsi ad una zooantropologia-ecologia delle relazioni (pedagogia aperta, all'Aperto, in Natura (PHU)), per favorire l'uscita dall'hybris antropocentrica (SA) e orientarsi verso una lungimiranza ecosistemica (SOA).



Riferimenti bibliografici, in ordine di apparizione:


G. Bateson: Verso un ecologia della mente (VEM) e Una sacra unità (USU)

R. Mc Farlane, Underworld (UW)

G.Deleuze-F.Guattari, Millepiani (MP)

E.Kohn, Come pensano le foreste (CPF)

R.O. Prum, L'evoluzione della bellezza (EB)

F. De Waal, L'ultimo abbraccio (UA)

G. Agamben, Cos'è un dispositivo? (CD)

D. Kahneman, Pensieri lenti e veloci (PLV)

A. Baricco, The Game (TG) e I Barbari (IB)

E.Euli, Fare il morto (FIM) e Homo homini ludus (HHL)

J. McGonigal, La realtà in gioco (RIG)

P. Dumouchel-L.Damiano, Vivere con i robot (VCR)

R. Esposito, Immunitas (IM)

J. Galtung, Pace con mezzi pacifici (PMP)

J. Haidt, La generazione ansiosa (GA)

S. Turkle, La conversazione necessaria (CN)

L. Floridi, Pensare l'infosfera (PI)

C. Milani-D.Fant, Pedagogia hacker (PH)

R. Marchesini, Post-human (PHU)

L. Zoja, Storia dell'arroganza (SA)

H. Jonas, Sull'orlo dell'abisso (SOA)
















martedì 17 giugno 2025

La stalla è vuota

 


Quando iniziano a chiedere la de-escalation è il segno che la guerra non si fermerà e durerà a lungo.

E che, al di là degli auspici di maniera, vogliono che sia così.

Quando il capitale entra in crisi, ne esce da sempre con le armi (vendendole e usandole), a discapito anche di milioni di morti (figuriamoci se quei criminali al potere si preoccupano oggi di qualche decina di migliaia di palestinesi, ucraini o iraniani).

Il disordine che ora si vede potrebbe però nascondere patti di spartizione non dichiarati, ma che si avvertono sempre più distintamente: agli USA spetteranno (tramite Israele e sunniti) il Medio Oriente e la sempre disponibile Europa (ormai spacciata come entità unita ed autonoma), alla Russia l'Ucraina, gli altri stati ex sovietici e l'Africa (che, a sua volta, sarà spartita con la Cina). Cina che continuerà a prendersi Estremo Oriente e pure Taiwan, senza trovare opposizione in Occidente, come già accaduto con Hong Kong.

Sempre che i giochi funzionino, che i conti tornino per tutti e che tutti abbiano da guadagnarci qualcosa.

Solo questa divisione neo-imperiale concordata ci eviterà la terza guerra mondiale (in cambio avremo probabilmente solo guerre a bassa intensità, gestite da gruppi armati, più o meno collusi e finanziati sotto banco dalle stesse potenze di cui sopra).

Se l'accordo non si realizzasse, invece, gli imperi comunque si realizzeranno, ma passando attraverso una guerra su scala globale.

Non è una bella alternativa, ma per le democrazie i buoi (e le vacche e i maiali e le capre...) sono scappati dalla stalla già da un bel po'.



Quando i Ministri dell'Istruzione senza merito iniziano a vietare gli smartphone a scuola è il segno che si è già ormai andati ben oltre le possibilità di controllarne l'uso e la potenza. Il mondo adulto inizia a comprendere che le giovani generazioni sono due volte perdute: la prima, rispetto a se stesse e alla propria intelligenza e sensibilità; la seconda, rispetto alla divisione crescente tra loro e le istituzioni create per istruirle, governarle, educarle e regolarle dall'alto, secondo gli intendimenti delle famiglie e degli stati.

I giovani (soprattutto se sono stati allevati così sin da bambini) vivranno il divieto come l'ennesima repressione, incomprensione, punizione e tradimento da parte del mondo adulto.

La riduzione del danno in ambienti scolastici si potrebbe verificare se e solo se:

-anche gli adulti rinunciassero all'uso del digitale e dei social, almeno all'interno delle scuole;

-si limitasse in generale l'uso di tecnologie didattiche gamificate, valorizzando invece relazioni, motivazioni intrinseche, comuni esperienze e riflessioni appassionate e condivise;

-si vietasse l'uso degli account social prima dei 16 anni

-si ostacolasse (e non, come invece sta accadendo, si promuovesse) l'uso dell'intelligenza artificiale.

A questo proposito, l'uso di Chat GPT in qualunque contesto scolastico (ed in particolare nelle scuole superiori e nelle università), da parte di tutti (studenti, tesisti, dottorandi e docenti), mette definitivamente in discussione il valore delle valutazioni delle prove scritte di qualunque tipo, compresi i test, e con ciò rappresenta già la catastrofe di qualunque illusione di poter davvero verificare i presunti meriti di chiunque, in vista di promozioni, assunzioni e carriere.

Il che può aprire, come un boomerang scassinatore, ad una fase di messa in discussione (se saremo e se fossimo onesti) dei criteri e delle evidenze sinora acriticamente adottati dalle istituzioni e dalle organizzazioni della scuola e del lavoro.



Quando gli esperti di cambiamento climatico iniziano a dirci che salire al 2% di aumento della CO2 in atmosfera non avrebbe gli stessi effetti che ci sarebbero se salissimo al 4% è il segno che la situazione sta degradando e accelerando verso la catastrofe ben più gravemente delle loro previsioni e speranze di qualche anno fa. Per evitare (o almeno per rinviare, rallentare, mitigare) la catastrofe, lavorano per trovare soluzioni tecnologiche che favoriscano la limitazione degli effetti negativi sulla vita degli umani, tale da rendere più agevole un progressivo loro adattamento a quel che sta irreversibilmente accadendo e che appare sostanzialmente infermabile.

La sostanza è che non vogliamo rinunciare a crescere ed a svilupparci, a discapito del pianeta e anche a costo di vivere in una condizione di guerra permanente, tra i paesi ricchi per il predominio imperiale, tra questi e i paesi sottomessi per proseguire a sfruttarli e dominarli.

E qui torniamo a bomba (è proprio il caso di dirlo!): la guerra, che appare irrazionale a livello mediatico e di logica elementare, trova qui la sua ragion d'essere, la sua logica profonda, strategica, la lucidità della sua follia.

Il capitalismo vince perché ci viviamo dentro e vive dentro di noi.

Non possiamo più pensare di poter solo goderne i dividendi di 'pace', lasciando ad altri i costi e le tossine.

Le nostre generazioni (e ancor più le ultime) sono vissute e sono state educate a vivere in quella illusione, ma anche qui il boomerang sta virando -minacciosamente e tragicamente- proprio contro chi l'aveva lanciato, sperando come sempre, ancora una volta, di sfangarla.

lunedì 16 giugno 2025

WARGAMES

A che gioco possiamo (ci fanno) giocare e scommettere, visto che non c'è (non si può, non si vuole) esercitare nessuna opposizione?

A FANTA-GUERRA 

Per chi tifiamo? e chi metteremmo in squadra? Katz o Khamenei?  Putin o Zelenski? Nethanyau o Abu Mazen?

Ma le azioni di Ucraina e Palestina stanno scendendo, ora tira di più la nuova guerra, e la prossima ancora di più. Prepariamoci a sempre nuovi spettacoli, sul divano, davanti agli schermi... Non ce li faremo mancare, statene certi: una guerra al giorno toglie la vita di torno (ma le news sono a posto)...

A TOTO-GUERRA

Su chi scommettiamo?  Chi vincerà e quando?  Con quali armi?

Sù, diveniamo esperti di missili Suleimani ( a sua volta ucciso da missili americani qualche anno fa...) e droni contro sistemi Iron Dome che funzionano e no, chiamandoli per nome e conoscendone produttori ed indirizzi, volta a volta, bomba su bomba... 

AD ASTRO-DISASTRO

Ci sarà la terza guerra mondiale? O e già in corso? E lascerà superstiti? Scommettiamo su quali saranno gli ultimi a morire? Io scommetto sui cinesi, e voi?

A  CAZZI NOSTRI E VOSTRI

Come ci estingueremo e quando? Che ne sarà dei giovani e dei bambini e degli animali e degli alberi?

L'unica domanda per me è: la catastrofe climatica avverrà prima che ci distruggiamo tra noi umani? Quale preferite? O ce le tireremo addosso tutt'e due insieme?

AL GIOCO DELLA BOTOLA

Dove potremo scappare, nasconderci, fuggire? In campagna, su un atollo, su Marte? Chi potrà e chi no?

Quanti soldi ci vorranno? Qualcuno -lo so- già è pronto e non avrà bisogno di rompere il porcellino...

A SALVIAMO IL SOLDATO RYAN

Chi vorremmo salvare (oltre a noi stessi)? Chi vorremmo che non se la scampasse?

Gioco della torre: facciamo l'elenco di tutti gli assassini che vorremmo assassinati. Ma , per alcuni di loro, quanti quasi-giusti e quasi-innocenti muoiono e moriranno?

A RISCHIATUTTO

Qualcuno ci proverà, anche a costo della vita? Chi tenterà qualcosa di nuovo, di inedito, di inaspettato, di rivoluzionario? Quanto appare probabile? E che premio si meriterà (sempre che ci sia ancora qualcuno a darglielo e ad applaudire) ?



venerdì 13 giugno 2025

Italiani, brava gente (test psicoattitudinale)


Tajani:

Israele bombarda le città e le centrali nucleari iraniane e lui si preoccupa della sorte dei nostri connazionali che vivono laggiù.

Israele ammazza decine di migliaia di palestinesi, da mesi e mesi, e lui si impegna compassionevole a salvare e curare 10 bambini. 

Esito: Pietosamente ricolmo di umanità e di complessità.


Sbarra:

Difende per anni  coraggiosamente ed in anni bui i diritti e gli interessi dei lavoratori e li svende senza mai opporsi a nulla (se non agli altri sindacati).

Riceve oggi in cambio un ruolo ministeriale dal governo Meloni: farà il bene del Sud. 

Esito: Solidale e alieno da qualunque forma di opportunismo.


Schlein:

Accoglie tutti nel suo partito, quelli che hanno fatto il jobs act e quelli che hanno indetto il referendum.

Da buona ebrea sostiene e protegge Israele, ma fa i cortei per i palestinesi. 

Esito: Si evidenzia una sua spiccata personalità, votata indubitabilmente alla leadership della sinistra.


Meloni:

Ama l'Italia e gli italiani, lavora per il bene di tutti, soprattutto dei ricchi. E prosegue a creare i poveri per dar loro i bonus di sopravvivenza.

Vuole le trattative, ama la pace, ma vende armi, si riarma e prosegue amabilmente la guerra in Ucraina, sulla pelle degli altri. 

Esito: Amabile e votabile, senza scampo.


Conte:

Quando era al governo ha seguito la linea dell'Unione europea su tutto. Faceva una politica di destra, collaborando con chiunque, pur di governare.

Ora che è all'opposizione non la segue più. Fa il bravo ragazzo di sinistra, quando al potere c'è la destra. 

Esito: Decisamente credibile e affidabile, meritevole e pronto per nuovi incarichi.


Fratoianni:

Il pacifista con la Tesla è un politico di professione che lavora per il popolo da quando è nato (lui, non il popolo).

E' sempre in prima fila nei cortei, in tv, ai comizi, insieme a quel capellone in ritardo di Bonelli (che gestisce amorevolmente il cadavere scarnificato dei Verdi). 

Esito: Equilibrista, si muove bene tra diavoli e acqua santa. E così sia.

martedì 10 giugno 2025

tre stop

 


I referendum non hanno raggiunto il quorum, sono stati bloccati dall'astensione.

Percentuali bassissime del voto, soprattutto al sud e nelle isole. 

Sono andati al mare, come profetizzò il Bettino, mezzo secolo fa.

E si riesce ancora a far finta di niente su quel che ancora chiamano democrazia: la destra esulta per i 35 milioni di astenuti, la sinistra si consola per i 15 milioni di votanti. Si prosegue con la rimozione totale del comune fallimento.

Ma la notizia che allarma di più (ma non stupisce) è che anche un terzo di quelli che hanno votato, hanno barrato il NO al quinto quesito. Il che ci dice che più di due terzi dei miei concittadini è razzista e vuole tenere quel che resta dei diritti di cittadinanza solo per sé. 

Il problema quindi non sono i nemici, ma gli amici.


In California, gli immigrati ispanici protestano per gli arresti e le deportazioni in corso.

In tutta risposta vengono repressi, arrestati e feriti da polizia ed esercito.

La guerra civile americana avanza. E' quel che ci aspetta anche qui.

I diritti, anche di quelli che pensavano di averli ormai acquisiti (compresi noi), si scioglieranno come neve al sole.

Vari giudici, sindaci, governatori resistono e denunciano, cercano di stoppare la militarizzazione della vita civile, ma non potranno durare a lungo.

Verranno attaccati, estenuati, sostituiti, espulsi. Come dei clandestini in una nazione che non li riconosce più.


La piccola barca della Flotilla pacifista è stata fermata con veleni e abbordaggi dall'esercito israeliano, ben prima di arrivare alla costa di Gaza.

Ennesimo suo atto di pirateria globalizzata, che non trova né ostacoli né tantomeno qualcuno o qualcosa che possa stopparlo.

Intanto l'ineffabile Rutte dichiara che la Nato aumenterà del 400% le spese per l'aeronautica: è un riarmo senza freni.

La pace è in catene, la guerra si scatena.

Le navicelle si scontrano contro le armate e cosa ci si può aspettare? Qualcuno crede nei miracoli?

La nonviolenza ha bisogno (avrebbe avuto bisogno, in altri tempi) di ben altro, ma abbiamo continuato a blaterare nei convegni e a consolarci nei cortei, a salvarci la coscienza e a pensare che stavamo facendo il nostro. Ma non era così, né tanto meno lo è oggi.

venerdì 6 giugno 2025

sorvegliare e punire

Riassunto sul Medio Oriente:

Prima fase: provocare l'attacco con decenni di soprusi.

Seconda fase: attaccare senza limiti e senza proporzione, uccidendo decine di migliaia di persone

Terza fase: organizzare e monopolizzare la distribuzione degli aiuti e sparare sugli affamati

Quarta fase: deportare tutti in un angolo di territorio o altrove

Quinta fase: restare impuniti


Riassunto sull'Ucraina:

Prima fase: provocare l'attacco con un accerchiamento ventennale

Seconda fase: rifornire di armi e risorse il paese invaso militarmente perchè si difenda

Terza fase: rifornire di armi ed intelligence per attaccare il paese invasore al suo interno

Quarta fase: boicottare qualunque tentativo di negoziato e riarmarsi senza limiti

Quinta fase: spartirsi i territori e le risorse del paese ed usarlo come piattaforma militare

Sesta fase: restare impuniti


Riassunto su USA/UE:

Prima fase: Minacciare l'uscita dalla Nato e il disimpegno dall'Europa

Seconda fase: Riunificare e rendere coincidenti UE e Nato

Terza fase: riarmare i singoli paesi per comprare armi dagli USA e difendersi da nemici immaginari

Quarta fase: prepararsi alla guerra per farla in territorio europeo

Quinta fase: restare impuniti


Riassunto su Italia:

Prima fase: approvare il decreto sicurezza

Seconda fase: equiparare azioni nonviolente ad azioni violente

Terza fase: stimolare così il sorgere di azioni violente, visto che tanto non si fa differenza

Quarta fase: reprimerle, militarizzando la vita civile

Sesta fase: punire tutti, violenti e nonviolenti, indiscriminatamente







martedì 3 giugno 2025

hasta la derrota, siempre?

Giorgia Meloni ha reso finalmente pubblica una strada, legale ma potentissima, per abbattere l'abitudine al voto tanto per votare: andrà al seggio, ma non prenderà le schede del referendum. In modo tale da boicottarlo, da renderlo politicamente inservibile. Quando, due elezioni fa, tentammo quella stessa carta e la proponemmo a noi stessi e ai movimenti, ricevemmo una risposta ambivalente: una piccola, ma significativa parte di potenziali elettori lo fece (si dice che siano stati 250.000), a loro volta boicottati dai media e dei social, che scelsero il silenzio quasi assoluto sull'iniziativa.

Ora, lo farà la Presidente del Consiglio e credo a questo punto anche molti altri. I media non hanno perciò potuto proseguire la congiura del silenzio. Grazie, Giorgia!

(Tra parentesi, a questo referendum andrò a votare e voterò sì, anche se mi dispiace che anche queste residue forme di democrazia diretta siano divenute patrimonio di sindacati e partiti).


Ieri, dopo dieci anni, ho deciso di fare un corteo pro-Pal, contro il riarmo, la guerra e il decreto-sicurezza.

Davanti a quel che sta accadendo ho preferito non starmene a casa a fare il solito Geremia.

E' stata un'esperienza educativa, divertente, intergenerazionale ed anche simpatica: nessuno scontro, slogan sostitutivi, retoricamente aggressivi nella loro rabbiosa, totale impotenza, un senso di gioco collettivo, musicalmente accompagnato da rap ben intonati e impegnati (tra indipendentismo ed antimperialismo d'antan). 

Si respirava però anche un'aria decadente da operetta, con piccoli comizi (discorsi patetici come quelli del palestinese di turno, intervallati da frasi fatte contro gli assassini israeliani, americani ed i loro complici, italiani ed europei). Roba davvero scontata, e maledettamente triste. Sconfortante, almeno per me (traduzione: cultura di lotta nonviolenta non pervenuta).

Certamente ha dato qualche soddisfazione estetico-estatica ai partecipanti, ma la sua funzione ed il suo significato politico proseguono a sfuggirmi. E continuo a non capire come si possa credere di poter avere un impatto nella società 'normale' con questo tipo di manifestazioni, queste parole d'ordine, questi atteggiamenti ribellisti e rivoltosi, che simulano teatralmente e ritualisticamente una lotta che non c'è.

Paul Feyerabend, in una lettera a Lakatos, scriveva ormai un bel po' di anni fa: 'Gli studenti agiscono in modo stupido, ma lo fanno di fronte a un problema che gli adulti non vedono neppure e pertanto non affrontano, neanche in modo stupido'.

Per questo, in mancanza d'altro (che non si vede, neppure all'orizzonte...), per una volta ancora, ci sono andato.

Fra dieci anni (ma non prima), se ci sarò ancora e avrò la forza di camminare, ci tornerò.

Ma, nel frattempo, siamo davvero sicuri che questo sia la cosa meno stupida che si possa fare?