Quando gli euro-americani hanno inventato la guerra umanitaria si rendevano conto di quel che stavano inventando e quanto successo avrebbe avuto nel mondo intero?
Basta poco, in fondo: qualche aiuto -se ti è permesso- e moltissime bombe da terra e cielo.
Funziona: salva la coscienza dei caritatevoli, mentre distrugge tutto il resto.
Quando gli euro-americani-israeliani parlano di attacchi mirati, cosa intendono esattamente?
Perché a vedere Gaza fatta a pezzi, con aree intere senza più palazzi e persone, sia a nord che a sud, qualche dubbio sorge spontaneo.
Ogni giorno e notte si colpiscono obiettivi strategici, covi di guerriglieri e terroristi, centri ed apparati di offesa potenziale. Ma -se è davvero così- perché vediamo tanta gente disperata che scappa (se può), che accorre agli ospedali (se ci sono), o che muore ammazzata?
Quando gli euro-americani-israeliani affermano di voler e poter estirpare Hamas da Gaza e dalla faccia della terra, sanno cosa stanno dicendo?
Continuare a trattare Hamas come abbiamo fatto con l'Isis o con lo Stato islamico significa confermare quel che sapevamo già di noi stessi: che siamo incapaci di apprendimento storico.
Quando Israele afferma di voler liberare gli ostaggi con un'operazione di guerra, che cosa ha in mente? E' ovvio che -a trattative in corso- i parenti degli ostaggi non ci credano e siano preoccupati, terrorizzati da un'operazione di terra, che rischia di (farli) uccidere ( come -dicono- è già accaduto per una cinquantina di loro) e non certo di salvarli.
Ma al governo israeliano neppure i suoi cittadini interessano granché davvero, pare.
Quel che gli interessa è difendere la patria, la nazione, non chi ne fa parte.
Per gli euro-americani, quanti morti arabi valgono i duemila israeliani morti sinora nell'attacco?
Facciamo uno a dieci? Ci bastano ventimila morti a Gaza? Forse neppure.
E cosa saremmo capaci di fare se sotto le bombe fossero milioni di israeliani e la Palestina (o Hezbollah) iniziasse a bombardarli ed ucciderli a migliaia ogni giorno?
Quanti israeliani profughi prenderemmo in casa (così come già accaduto con gli ucraini)?
Non vedo niente di simile nei confronti dei palestinesi: con loro non facciamo neppure finta di considerarli esseri umani, nostri simili (non dico fratelli).
https://www.inthenet.eu/2023/10/27/crossing-the-wall/
RispondiEliminaCiao Enri, ogni tanto ti leggo. Grazie per la condivisione delle tue riflessioni, mi aiutano. Un abbraccio
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