venerdì 24 dicembre 2021

fulminati

 

Come funziona la Covid-gamification?

Facendoci credere di partecipare ad un gioco di competizione, ad una gara, e che in essa possiamo vincere qualcosa.

Quando ci dicono che 'dobbiamo correre con le vaccinazioni', che 'non possiamo perdere il vantaggio acquisito', che 'il virus accelera ma noi dobbiamo accelerare più di lui', etc etc...questo è il metodo che usano per farci giocare il loro gioco.

D'altronde,se non ci avessero assediato con i loro assillanti giochi di guerra, in quanti saremmo restati sedotti da chiamate e richiami vaccinali?

Lì dentro, nella coazione a stare al gioco, conta solo il risultato: la sconfitta del nemico infine sbaragliato , la resa dei suoi alleati riottosi (i perfidi no-vax), la vittoria assoluta del Bene sul Male.

Per dimostrare che lo si vuole raggiungere (non per raggiungerlo, che è tutta un'altra storia...) sono ammessi tutti i mezzi possibili, compresi sgambetti, ginocchiate e colpi bassi.

Ad esempio, quelli del sempre fulgido Mattarella che invoca 'meno spazio per i no vax'.

O quelli di un governo che allarga o stringe a piacimento la durata del pass o arriva ad esigere improvvisamente tamponi anche da bi-vaccinati per andare allo stadio o al cinema.

Se neppure capiscono che -in questo modo- perdono la fiducia anche di chi -volente o nolente- li ha assecondati sinora (vedi, al proposito, https://www.fondazionehume.it/societa/il-governo-sbaglia-cosi-fa-abbassare-la-guardia-ai-vaccinati-intervista-a-luca-ricolfi/), significa che si sta avvicinando il momento in cui stanno e stiamo per entrare definitivamente nel panico.

Perché la gara col virus la stiamo perdendo e continueremo a perderla.

Semplicemente perché è più bravo e più veloce di noi, e lo sarà sempre.

O almeno sino a quando proseguiranno a reagire senza rivedere le premesse del loro agire automatico (ma non ce la possono fare, e neppure lo vogliono).

O, più realisticamente, sino a quando il virus non si placherà da sé (ma ci vorrà tempo).

Ci sarà da soffrire ulteriormente per tutti: non sono preoccupato per la variante omicron, ma per la non variante microcefala di chi ci sta sopra e di tutti quei sudditi, davvero tanti (che ormai, esasperati e depressi, anelano soltanto ad una minimale sicurezza, quella di sopravvivere).


Perché l'unico sentimento che resta -favorito e indotto da tiranni e imbonitori- è la paura.

Di ammalarsi e di morire, ma soprattutto di vivere.

La situazione sembra quella del Venditore di parafulmini, breve racconto di Melville, scritto quasi due secoli fa, ma le cui analogie con l'oggi appaiono evidenti:


'Signore, scusatemi, ma invece di accettare il vostro invito ad accomodarmi presso il camino, io solennemente vi esorto ad accettare voi il mio, e cioè a venire qui, nel mezzo della stanza. Nel nome del cielo -esclamò con un sobbalzo- ecco un altro di quei terribili schianti. Vi prego, signore, allontanatevi dal camino!...Scendete da quella pietra! Ma non lo sapete che l'aria riscaldata e la fuliggine sono ottimi conduttori, per non parlare di quegli immensi alari di ferro? Allontanatevi da quel punto, ve ne prego...ve lo ordino!'

'Signor Giove Tonante, non ho l'abitudine di ricevere ordini in casa mia...Volete essere così gentile da dirmi perché siete venuto qui? Se cercate riparo durante il temporale, siete benaccettato; se siete venuto per affari, spicciatevi a dirmi di che si tratta.'

'Sono un venditore di parafulmini -dichiarò l'estraneo, con tono più gentile- ed il mio compito...Dei del cielo, che schianto! Siete mai stato colpito...la vostra casa, voglio dire? No? Ma è meglio mettersi al sicuro, perché la natura, durante un temporale, non concede immunità. Ma dite una sola parola, e questa vostra villetta io, con pochi movimenti della mia bacchetta magica, io mi sento di rendervela una Gibilterra! Sentite, ma questo non è più un fulmine, è un'Himalaya!'

'Dato che siete venuto da me in questa congiuntura, penso che, di proposito, voi scegliate i temporali per visitare i vostri eventuali clienti. Quando il tuono rimbomba nel cielo, ritenete che quello sia un momento particolarmente indicato a produrre un'impressione favorevole'.

''Che io viaggi durante i temporali lo ammetto, ma non senza particolari precauzioni, quali può conoscere soltanto un venditore di parafulmini. Sentito? Ma decidetevi, esaminate il mio campione. Non costa che un dollaro al piede.'

'Un ottimo parafulmine, a quanto mi sembra...Permettete però che chiuda quella imposta, prima...'

'Ma siete pazzo? Non sapete che quella sbarra di ferro è un ottimo conduttore? Lasciate stare...'

'Allora mi limiterò a chiudere le imposte e dirò al domestico di portarmi un bastone di legno. Scusate, volete suonare il campanello?'

'Voi vaneggiate! Il fil di ferro del campanello potrebbe essere la vostra rovina. Non toccate mai fili di campanello, durante un temporale...'

'Vi prego, sapreste dirmi dove e in che modo uno può sentirsi al sicuro,in un tempo come questo? Vi è parte alcuna della mia casa che potrei toccare senza correre rischi mortali?'

'Senza dubbio,ma non dove vi trovate voi. Allontanatevi dal muro, La corrente qualche volta si scarica giù dal muro, e siccome l'uomo è miglior conduttore del muro, potrebbe lasciar il muro per entrare in voi. Dei del cielo! Questo è caduto vicinissimo. Dev'esser stato un fulmine globulare.'...

'Elencatemi le vostre precauzioni...'

'E allora, in poche parole. Evito i pini, le case elevate, le fattorie isolate, i pascoli alti,l'acqua corrente,le mandrie di bovini o di pecore e gli assembramenti di persone. Se vado a piedi, come oggi, non cammino in fretta. Se mi trovo in carrozza, evito di toccarne lo schienale o i fianchi. Se vengo sorpreso mentre sono a cavallo, ne scendo e conduco il cavallo per mano. Ma, soprattutto, evito gli uomini alti.'

'Sogno o son desto? Un uomo evita gli uomini? E per di più in un momento di pericolo?'

'Gli uomini alti, durante un temporale, li evito. Ma siete veramente così ignorante da non sapere che un uomo di sei piedi è alto quanto basta per attirare su di sé la carica di una nube, pregna di elettricità?...Esaminate questo campione. Esaminate questi certificati. Un unico parafulmine, signore, che non vi costerà che venti dollari. Sentito? Un parafulmine, che spunti di soli cinque piedi sopra la casa, estenderà la sua protezione per un raggio di venti piedi. Solo venti dollari, signore, un dollaro il piede. Sentite...Terribile...Dunque, volete ordinarne uno? Volete comprarne uno? Mi favorite il vostro nome e indirizzo? Pensate che potreste ridurvi ad una carcassa bruciacchiata,come un cavallo alla cavezza, arso nella stalla...e in meno di un secondo...'.

'Sentite un po', voi, preteso inviato straordinario e ministro plenipotenziario presso e da parte di Giove Tonante -gli risposi io ridendo- voi, semplice uomo, che venite qui e vi installate, voi e il vostro bastone, tra cielo e terra, credete forse di poterci veramente proteggere dai fulmini dei Superi? Il vostro parafulmine arrugginisce, o si spezza, e allora? Chi vi ha dato il potere di andare in giro a smerciare le vostre dispense dai decreti divini? Vattene, e spicciati, se ce la fai a filar via rapido, tu che, come un verme, appari e brilli quando fa brutto!'

'Miserabile pozzo di empietà! -schiumò lo sconosciuto, rabbuiandosi in volto- renderò note a tutti le vostre sacrileghe idee!'. Il cipiglio divenne sempre più cupo e balzò su di me, puntando contro il cuore il suo tricuspide arnese.

Ma io lo afferrai, lo spezzai, lo buttai per terra,lo calpestai e, cacciato di casa mia quel cupo re dei fulmini, gli buttai dietro il suo contorto scettro di rame.

Ma, nonostante il mio trattamento, e quanto ho detto per dissuadere i miei vicini, l'uomo del parafulmine continua a vivere da queste parti, continua a viaggiare durante i temporali, e fa affari d'oro, sfruttando le paure dell'uomo.



















1 commento:

  1. L' iperfenomeno catastroficamente interessante la massificazione sociale, culturale e sanitaria , meccanicisticamente edificato sul senso di smarrimento e disorientamento dilaganti, trova - in queste pagine virtuali - una magistrale , ludica e critica lettura, indubbiamente amabile e condivisibile.
    Maria Adele

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