Al Tg dicono che Aspides, il nome che hanno dato alla missione militare che pattuglierà il Mar Rosso per proteggere i nostri traffici commerciali dagli assalti dei pirati Houti, venga dal greco e significhi 'scudi'.
La sicurezza, primo (unico?) valore -oggi- delle nostre esistenze perdute ed insicure come non mai.
Quella che, più ne parliamo, e meno ne sentiamo.
Quella che più ci difendiamo e più ci sentiamo indifesi nei confronti di chi ci assale, ma ancor più rispetto a chi ci dovrebbe difendere.
Ed ecco che, e forse proprio per questo, mi viene in mente che in latino la stessa parola, Aspides, può significare anche 'serpi'.
La vipera che uccise Cleopatra, classicamente, si chiama -appunto- aspide.
Lo scudo che ci protegge diviene così anche il serpente che ci uccide.
Buona metafora della nostra condizione attuale e futura, mi dico: la guerra, che presume di difenderci, simultaneamente -mentre uccide i nostri presunti nemici- uccide noi stessi.
Il patto scellerato che Ursula, la sorridente orsetta tedesca, sta realizzando con le destre in Europa, pur di essere rieletta, traccia la strada del nostro prossimo futuro: riduzione del Green Deal, aumento delle spese militari, controllo spietato dell'immigrazione. Giorgia si fa europeista, perché l'Unione europea si fa fascista.
Intanto Israele, più ammazza e più muore.
Gli Stati Uniti, più attaccano e più declinano.
L'Occidente, più opprime e più è oppresso.
Questo è quel che sentiamo, mentre ed anche se -momentaneamente ed apparentemente- vinciamo ancora ed ancora.
Ma non sarà per sempre.
Nel piccolo, anche qui in Sardegna -in vista delle elezioni- i parenti serpenti non mancano e non stanno a guardare: Solinas fa il remissivo con Truzzu, ma vedremo se -al momento del voto- i suoi elettori ci saranno davvero o si vendicheranno dell'onta subita.
Soru si vendica degli ostracismi trascorsi e si mette di traverso alla candidata Cinquestelle, rendendo ancora più impossibile la sua elezione.
In giro, in entrambi gli schieramenti, gli aspidi -con le loro linguette biforcute- emettono solo spire di risentimento e rivalsa.
Gli interessi contano e forse -alla fin fine- prevarranno.
Ma cattivi, velenosi sentimenti covano sotto il fragile velo del marketing politico e -al di là dei like e delle frasi di circostanza tra alleati- potrebbero spingere verso il tradimento e la ritorsione.
Un motivo in più (se non bastassero una vergognosa legge elettorale, dei candidati impresentabili, degli aspiranti presidenti perlomeno mediocri...) per non andare a votare.
Convengo pienamente rispetto a quanto hai scritto! ... Esattamente l' ennesima motivazione a demotivarci ad andare alle urne!
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RispondiEliminaPerfetta analisi.
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