venerdì 10 aprile 2020

è un'ingiustizia, però...!




Vi ricordate che solo un mese fa stentavano a trovare 1000 miliardi in dieci anni per la transizione ecologica ? Per 100 miliardi all'anno si guardavano intorno disperati alla ricerca di qualcuno che votasse a favore. Ed ora: ogni paese parla di centinaia di miliardi come se parlassero di favette o fagioli per la tombola.
Perchè è giunto il momento di tirar fuori il bazooka, di scatenare un'enorme potenza di fuoco (qualche problema col pistolino ?)
Perchè 'ora è il momento di agire, non di pensare'. Un classico berlusconiano e salviniano, ben acquisito dai giallorosa di oggi.

Ed invece sarebbe proprio il momento di pensare, anzi di ri-pensare.
Ma il momento di pensare non arriva mai, neppure nella catastrofe.
Ri-pensare quella che chiamiamo economia e che non è altro che una caterva di soldi e disastri.
Altro che riconversione ecologica o nuovi modelli di sviluppo: al termine del contagio gli industriali si scateneranno come barbari che devono recuperare terreno e mercati, i disoccupati accetteranno qualunque lavoro pur di mangiare e bere, le fabbriche riprenderanno a fare fumo e pane ad un ritmo forsennato.
E tutti questi soldi rifinanzieranno proprio quelle industrie che hanno fatto di tutto per non chiudere, anche mentre il virus si diffondeva, quelle stesse che hanno mandato al macello i (consenzienti o meno) lavoratori veneti e lombardi.
N.B. 70.000 aziende non essenziali hanno ottenuto la deroga ed hanno continuato a funzionare. E possiamo stare tranquilli che, quando ripartiremo, saranno le aziende a riaprire, molto prima di noi.
Ma perchè dei lavori non essenziali dovrebbero essere più importanti ed urgenti degli essenziali rapporti sociali ? E perchè questi possono aspettare e quelli no ?

Assistiamo estenuati all'estenuante richiamo all'unità del popolo, alla retorica degli umili eroi a mani nude, alla solidarietà pelosa verso i poveracci di sempre e quelli nuovi.
Perchè davanti al virus 'siamo tutti sulla stessa barca', diventiamo per miracolo 'tutti uguali'.
Ma sarà vero ? No, è solo una momentanea 'organizzazione dell'apparenza', direbbe Vaneigem.
Questo virus è sovracapitalista, sovrasovranista, sovraumanista, forse relativamente interclassista, ma non è per nulla sovraclassista.
Anzi, mostra con chiarezza brutale ed evidente che è molto diverso affrontare il virus da (paesi e persone) ricchi o poveri: dall'accesso alle protezioni, dal vivere in un attico o su una panchina, dall'avere o no a casa un computer con cui seguire le stronzate o le lezioni scolastiche, dall'essere un carcerato o un uomo libero, dal vivere a Voghera o a Canicattì.
Qui si rivelano le gerarchie degli stati nel capitalismo: la produzione vale più della vita delle comunità, l'industria vale più dell'agricoltura e della pastorizia (di cui si continua a non parlare nessuno, nonostante la loro funzione primaria), il nord vale e conta molto più del sud.
Vi propongo un'ipotesi di scuola: immaginatevi una situazione in cui ci fossimo trovati in situazioni invertite rispetto a quella che abbiamo, con il Sud super-contagiato ed il Nord quasi immune,
Bene, ho il dubbio che in quel caso al Nord riaprirebbero subito dopo Pasqua.
Le persone stanno rispettando leggi e divieti dello stato; ma lo stato non sta rispettando le persone.
'Non abbassate la guardia', ci intimano. Ma dovrebbero abbassare lo sguardo, per la vergogna, ancora una volta.

A proposito di mancanza di rispetto vero: dopo gli stupidissimi striscioni 'Andrà tutto bene', vedo che i bambini sono stati di nuovo assoldati per un mega video collettivo in cui intonano il Nessun dorma e la finiscono inevitabilmente con il celebre 'all'alba vinceròòòòò'.
D'altra parte, se non ci fosse questo finale della romanza, chi la canterebbe ?
Mi chiedo: che cosa capiscono questi poveri figli di quel che cantano ?
Sono parole che neanche gli adulti capiscono in quell'italiano aulico dell'ottocento.
Come è, peraltro, anche per Fratelli d'Italia, che ha un testo orrendo, se la gente si mettesse a pensare a quel che canta.
E pensiamo che sia educativo per dei bambini continuare a nascondergli la realtà, e soprattutto il futuro catastrofico che li attende, infarcendo loro la mente di visioni rosa non shocking e insegnandogli canzoncine patriottiche per esibizioni alla Ceausescu ?
Pensiamo di fare davvero il loro bene, di rispettarli nella loro intelligenza e capacità di vedere quel che stiamo combinando e che sta avvenendo intorno a loro ?
Da cosa li (ci ) stiamo proteggendo ? Non certo dalla vita che faranno.

E' inutile farsi illusioni sul futuro. Questo clima, in forme più rarefatte e coperte, durerà.
Nel prossimo futuro ci costringeranno a fare i vaccini contro il virus, se non vorremo passare per untori.
Già oggi metteranno i soldi del bonus-spesa nella tessera sanitaria, che si trasforma in un attimo nella nuova carta di credito dei poveri, a ratificare la nuova alleanza tra sanità e tesoro.
Tra poco ci daranno la patente di immunità per poter riprendere a gironzolare.
Per non parlare dei droni in cielo, delle pattuglie in terra e in mare, delle app di rintracciamento, etc etc. Insomma: controllo, controllo, controllo. Altro che libertà...
Sembra di essere davvero finiti al Grande Fratello (non vip, però): dopo l'osservazione continua ed assillante, ora ci tocca anche l'isolamento nella Casa.
Il securitarismo va avanti nel suo divoramento della vita.
Perchè, a furia di proteggerla, la vita ci lascia.
Un tempo le persone si gettavano tra le braccia degli stati totalitari.
Oggi si gettano tra le braccia dello stato terapeutico.
Quando scopriranno che lo stato terapeutico ha a che fare con la tirannia e non con la terapia sarà troppo tardi. (Th. Szasz)


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