Al momento di varcare
la soglia viene un attimo di smarrimento. C'è l'esigenza di
ritrovare il controllo di se stessi...L'esigenza di riprendere
possesso di sé è forse anche legata alla condizione di schiavitù
che l'ergastolano subisce. Espropriato della propria vita per
sentenza, appena fuori, il recluso all'ergastolo cerca semplicemente
di ri...aversi.
Avevo ottenuto il primo
permesso, tre giorni da trascorrere nella casa dei miei genitori.
Appena arrivato,
camminavo per la casa evitando di calpestare i tappeti, procedevo
rasente alle pareti. Cercavo la mia stanza, ho scelto quella in fondo
al corridoio, la più isolata e indipendente,, ed ho chiesto ai miei
genitori di consegnarmi le chiavi di quella porta per poter
finalmente avere anche la possibilità di chiudermi dentro.
In carcere, come in
ogni istituzione totale, le chiavi della porta sono sempre gestite
dai controllori che chiudono tutte le porte per non farti uscire, ma
anche per poter entrare in cella a loro piacimento, ad ogni ora del
giorno e della notte. In carcere il recluso non ha proprio nessun
luogo in cui potersi chiudere...
Mi sono ricordato di
una vecchia casa cantoniera abbandonata dal paese, ben isolata...La
casa per quando esco. Non me la sento di andare ad abitare con la mia
vecchia madre, e con i miei fratelli. Desidero un posto mio, lontano
dalla gente, per non sentirmi solo.
(da N. Valentino,
L'ergastolo. Dall'inizio alla fine, 2009)
Nessun commento:
Posta un commento